Morto a Issime sotto un escavatore, CC: un incidente domestico

I sindacati chiedono più sicurezza sul lavoro: «A Issime morte inaccettabile e inconcepibile»

 

Carabinieri

I carabinieri stanno compiendo degli accertamenti per definire le circostanze della morte di Claudio Linty, 45 anni, travolto da un piccolo escavatore nel tardo pomeriggio di martedì a Issime.

Quanto avvenuto è ritenuto per il momento un incidente domestico e non un incidente sul lavoro. Linty, fratello del sindaco di Issime, stava svolgendo dei lavori di sistemazione di un terreno per conto proprio su una proprietà privata e il piccolo escavatore che stava manovrando era suo. Dalla prima ricostruzione dei fatti non emergono responsabilità a carico di altre persone.

Nessuno avrebbe assistito all'incidente. A trovarlo ancora sotto l'escavatore, martedì sera, sono stati i familiari che erano andati a cercarlo non essendo riusciti a mettersi in contatto con lui. I soccorsi sono stati inutili.

Sindacati chiedono più sicurezza

«La sicurezza sul lavoro deve essere al primo posto, con azioni decise e urgenti, utili a fermare questa strage che ormai anche nella nostra piccola regione conta troppe vittime». In un comunicato congiunto Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e Savt Costruzioni commentano così la , schiacciato da un escavatore a Issime.

«L'incidente avvenuto al lavoratore di Issime, morto ieri nel tardo pomeriggio all'età di 45 anni, è l'ennesimo caso di morte inaccettabile e inconcepibile» affermano le organizzazioni sindacali ribadendo la «necessità di attivare urgentemente, come da noi richiesto al Presidente Lavevaz, durante l’incontro in Regione, l’apertura di tavoli specifici».

Le richieste di Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Savt Costruzioni sono chiare: «sempre di più concentrare l'azione verso la prevenzione e creare una cultura sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con azioni mirate (informazione e formazione) rivolte ai lavoratori, alle imprese, nonché puntare all’inserimento - all’interno dei percorsi scolastici - di momenti specifici».

 

 

Marco Camilli

 

 

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