Buono stato di avanzamento del Programma: nessun rischio di disimpegno delle risorse
La Valle d'Aosta supera l'esame del Comitato di sorveglianza sull'uso delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale. Dalla riunione di mercoledì scorso a Saint-Christophe - organizzata di nuovo in presenza dopo due anni di meeting on line - emerge il buono stato di avanzamento del Psr.
«I funzionari della Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea», si legge in una nota dell'assessorato regionale Agricoltura e Risorse naturali, «hanno espresso parole di apprezzamento per i risultati ottenuti dal PSR valdostano nel 2021, evidenziando come le percentuali delle risorse impegnate e di quelle liquidate, pari rispettivamente all'87% e al 64% della dotazione finanziaria complessiva, siano superiori sia alla media nazionale sia a quella europea».
Il mancato uso delle risorse messe a disposizione nei tempi stabiliti comporta la perdita dei finanziamenti stessi, ma la programmazione valdostana procede in maniera nel complesso positiva. Bene in particolare le misure a superfice e gli interventi a sostegno degli investimenti e anche i cantieri per la banda ultralarga per i quali «si prevede un buon avanzamento dei lavori da qui a fine 2023». Rimangono più indietro alcune misure come quella sulla formazione e la divulgazione delle misure di cooperazione che «sono in ritardo nell’impegno e nella liquidazione delle risorse, ma è stato sottolineato che si tratta di un problema comune a tutte le Regioni».
La programmazione 2021 dunque è promossa e anche l'andamento del primo semestre 2022 soddisfa il Comitato di sorveglianza. Le risorse già liquidate ammontano al 68%.
«Il buon avanzamento è il frutto di una collaborazione avviata da tempo», commenta l'assessore Davide Sapinet. «Ora dobbiamo proseguire per il completamento dell’attuale programmazione e intensificare gli sforzi per riuscire a dare la nostra impronta per la regionalizzazione del prossimo Piano Strategico Nazionale. Accanto al coinvolgimento del territorio, stiamo garantendo la nostra presenza, sul piano politico e tecnico, alle frequenti riunioni organizzate dal Ministero delle Politiche agricole, che ha competenza sulla costruzione del documento. Su questa linea - aggiunge l'assessore - continua anche il confronto con le altre Regioni dall’arco alpino, caratterizzate come noi da un’agricoltura di montagna».
Elena Giovinazzo