Confagricoltura: aziende agricole costrette a scegliere se indebitarsi o vendere animali

La presidente Danna: senza interventi strutturali il patrimonio zootecnico regionale rischia la decimazione con ripercussioni su tutta la filiera

 

Bovini al pascolo

«Le nostre imprese agricole di allevamento sono costrette a scegliere se indebitarsi ulteriormente, oppure vendere parte degli animali, perché costa troppo mantenerli in stalla». La presidente di Confagricoltura Valle d'Aosta Morena Danna fa il punto della situazione delle aziende messe in difficoltà dal caro-energia e dall'aumento delle materie prime.

«Le imprese agricole - afferma Danna - hanno bisogno di poter programmare con chiarezza l'attività: le mandrie non si possono ricostituire da un giorno all'altro e senza un sostegno concreto che aiuti gli allevamenti a superare questa difficoltà c'è il rischio di veder decimato il nostro patrimonio zootecnico regionale, con gravissime ripercussioni su tutta la filiera, in particolare per la produzione di formaggi di qualità del nostro territorio, fontina in primis».

Nella situazione attuale, evidenzia Confagricoltura, «tutti gli aiuti sono utili, ma servono impegni straordinari, perché i contributi una tantum non sono più sufficienti». Gli 8 milioni per le imprese della legge regionale sugli aiuti contro il caro-energia «sono un contributo importante; sono però necessari interventi strutturali che favoriscano il mantenimento e la ripresa delle attività produttive».

 


E.G.

 

 

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