Bertschy: politici ed eletti mettano da parte i personalismi

Alla Festa della Valle d'Aosta celebrata domenica la crisi politica in Regione è stata al centro degli interventi istituzionali

 

Festa della Valle d'Aosta

«Gli eventi che tutti conoscete avvenuti il Consiglio regionale venerdì scorso impongono ai partiti e ai movimenti politici valdostani e agli eletti di mettere da parte i personalismi e di guardare alla nostra storia» per «concepire una visione futura coerente, affinché l'autonomia resti uno strumento di autogoverno e un valore per l'insieme della comunità valdostana». Lo ha affermato il presidente della Regione facente funzione Luigi Bertschy nel discorso pronunciato domenica in occasione delle celebrazioni per i 77 anni dell'Autonomia della Valle d'Aosta e il 75° anniversario dello Statuto speciale.

«Il 26 febbraio, per la Valle d’Aosta, è l'appuntamento celebrativo più importante dell’anno: un momento istituzionale e civile ricco di significati», ha affermato Bertschy. Il dibattito nazionale sulle autonomie differenziate «apre prospettive interessanti per le Regioni a Statuto ordinario - ha sottolineato - ma che impone anche una riflessione politica e istituzionale più ampia dopo i tanti, troppi anni contraddistinti da un ritorno a una visione neo-centralista».

Il presidente della Regione ha poi ricordato l'inizio, un anno fa, «dei combattimenti nella terra d'Ucraina, la sofferenza di quel popolo non ci ha lasciati indifferenti. La Valle d'Aosta, attraverso le sue istituzioni, il Terzo settore e i suoi cittadini, ha risposto con segnali forti e tangibili di piena solidarietà. A oggi, nella nostra regione, sono ancora presenti oltre 100 profughi cittadini ucraini. Dall'inizio dell'emergenza, sono state 208 le persone che hanno fatto richiesta di sistemazione nella nostra regione. Uno slancio di solidarietà che ha coinvolto 28 Comuni valdostani. E’ questa comunità - aperta, solidale, fiera e laboriosa - che oggi tutti celebriamo con la Festa della Valle d’Aosta».

Concetti ripresi dal presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, che nel suo discorso ha ribadito la «necessità di una profonda riforma degli strumenti del sistema istituzionale valdostano» ma sottolineato che «rimane sempre prioritaria la responsabilità degli attori politici, del sistema politico nel suo insieme, degli eletti e anche degli elettori».

Bertin ha inoltre affrontato la questione dell'Europa e della rappresentatività delle Regioni dando il benvenuto alla presidente dell'assemblea della Corsica, Marie-Antoinette Maupertuis, ospite alla cerimonia. «Dobbiamo guardare con speranze e solidarietà al processo di evoluzione istituzionale che la Corsica sta sperimentando, nell'obiettivo di acquisire uno Statuto di autonomia».

Presente alla cerimonia come da tradizione il presidente degli enti locali, Alex Micheletto. Inevitabile anche da parte sua un passaggio sulla crisi politica in Regione. «Sono passati due anni difficili - ha affermato riferendosi al Covid-19 -, pensavamo di aver superato la fase critica e di essere pronti ad affrontare nuove sfide per far ripartire la Valle d’Aosta. Purtroppo non è così: la necessità di far ripartire la nostra Regione ha ceduto il passo ad altre logiche, politiche, partitiche o personali poco importa; ciò che conta, purtroppo, è che ancora una volta ci troviamo nell’incertezza di un’ordinaria Amministrazione.»

Nel 2020  «la Valle d’Aosta era ferma ma anche il resto del mondo si è fermato per colpa della pandemia; oggi invece tutto corre ma noi restiamo fermi, impotenti, a guardare gli altri che ci sfrecciano davanti. Ci sono opportunità che non possiamo permetterci di perdere». L'appello del presidente del Celva: «solo con il fondamentale apporto e la leale collaborazione di tutti sarà possibile fare fronte alle complesse prove che ci attendono nel prossimo futuro».

Nel corso della cerimonia si è svolta inoltre la tradizionale consegna delle onorificenze ai nuovi Amis de la Vallée d'Aoste - l'economista Domenico Siniscalco, presidente della Fondazione Courmayeur Mont Blanc e il Jean-Louis Hérin, nel 2017 segretario generale onorario del Sénat francese e valdostano di origine - e ai nuovi Chevaliers de la Vallée d'Aoste - l'alpinista Marco Camandona; Damien Daudry, fondatore della Société de préhistoire et d’archéologie; il cantante lirico Federico Longhi.

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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