Il Tribunale di Torino ordina di eliminare il requisito dei 5 anni di residenza dopo un ricorso dell'Asgi e dichiara 'rilevante' la possibile illegittimità costituzionale della legge sui mutui recupero fabbricati
La delibera del 2022 sui mutui agevolati per la prima casa della Giunta regionale della Valle d'Aosta è discriminatoria nella parte in cui stabilisce il requisito dei cinque anni di residenza in Valle d'Aosta. Lo stabilisce la I Sezione civile del Tribunale di Torino pronunciandosi su un ricorso ricorso dell'Asgi - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione - contro il provvedimento dell'esecutivo valdostano approvato il 9 maggio dello scorso anno.
Il Tribunale "accerta e dichiara il carattere discriminatorio della condotta della Regione autonoma Valle d'Aosta", si legge nel provvedimento, e "ordina alla Regione Autonoma Valle d'Aosta di modificare la deliberazione in questione, indicando che è consentito ai cittadini e agli stranieri di presentare la domanda per accedere al mutuo agevolato prima casa, senza che sia necessaria la sussistenza del requisito di residenza protratta quinquennale, che andrà dunque eliminato, fissando un nuovo termine per la presentazione delle relative domande".
Le modifiche andranno effettuate entro 60 giorni dalla notifica dell'ordinanza e, per ogni eventuale giorno di ritardo, la Regione dovrà versare 100 Euro all'Asgi.
Il giudice inoltre indica "rilevante e non manifestatamente infondata la questione di legittimità costituzionale" dell'articolo 80 della l.r. 3/2023 sui mutui agevolati per il recupero di fabbricati nella parte in cui stabilisce come requisiti la cittadinanza italiana o dell'Ue e la residenza in Valle d'Aosta da minimo otto anni.
Clara Rossi
