La procura di Aosta indaga su un meccanismo per ottenere detrazioni di imposte a carico di tre società del Piemonte. Coinvolti due funzionari «infedeli» della casa da gioco valdostana

Sono 33 le persone indagate dalla procura di Aosta nell'ambito di un'inchiesta per possibili reati fiscali a carico di tre società attive nel commercio di materiale ferroso. L'indagine coinvolge anche due funzionari "infedeli" del Casinò di Saint-Vincent.
In base a quanto emerso dalle indagini realizzate anche con intercettazioni telefoniche, ambientali e video, la procura ipotizza l'esistenza di un «collaudato meccanismo fraudolento» per ottenere detrazioni di imposte attraverso costi fittizi che abbattevano gli utili d'impresa. «Solo negli anni 2023 e 2024 gli indizi ad oggi raccolti hanno riguardato l'emissione e l'utilizzo di fatture false per oltre 3 milioni di euro», spiega la procura.
La Guardia di finanza ha dato esecuzione ad un'ordinanza del gip per il sequestro di beni per 5 milioni di euro tra contanti, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobili. Perquisizioni sono in corso in in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Toscana, Molise, Sicilia, Calabria, Liguria, Puglia, Campania e Lazio.
Questo il modo in cui avrebbero operato le tre società coinvolte dall'indagine, tutte con sede in Piemonte «Una volta incassato l'importo della fattura falsa, la società emittente lo avrebbe trasferito sui conti personali di uno degli indagati che a sua volta si sarebbe occupato di riciclarlo presso la casa da gioco di Saint Vincent, mediante la compiacenza di due funzionari infedeli ottenendo, in tal modo, somme in contanti o "fiches" da restituire alle società che avevano annotato le fatture».
Uno dei due funzionari della casa da gioco in particolare avrebbe ricevuto, «in cambio di un compenso di volta in volta concordato» delle «ingenti somme di denaro che, all'interno del proprio ufficio, avrebbe convertito in fiches o strumenti finanziari tracciabili simulando vincite, in realtà, mai avvenute e celandone, in tal modo, anche l'eventuale origine illecita».
Nei confronti dei 33 indagati le ipotesi di reato sono, a vario titolo, associazione per delinquere, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ricettazione e corruzione di incaricato di pubblico servizio.
Marco Camilli


