Ciclista investito a Gressan, lettera aperta di FIB Valle d'Aosta

«La strada è di tutti ed è responsabilità di tutti condividerla consapevolmente»

 

«Ogni volta che un incidente stradale coinvolge un veicolo i titoli dei giornali ci proiettano nel futuro “Auto urta ciclista”, “Furgone investe bambino”, come se la guida autonoma fosse una realtà ormai onnipresente e la responsabilità di queste tragedie fosse da imputare ad una macchina o ad un software. Per non parlare delle “strade pericolose” e delle “curve assassine”. Sembra che si voglia fare di tutto per togliere la responsabilità a chi, nella maggior parte dei casi per eccesso di velocità e/o distrazione, mette in atto comportamenti, quelli sì, pericolosi e assassini. E possibilmente farla ricadere sulla vittima, come nella peggiore tradizione nazionale». Lo scrive in una lettera aperta la Fib - Aosta à vélo dopo l'incidente di Gressan dei giorni scorsi in cui un ciclista è stato investito.

Il presidente della Fib valdostana, Natale Dodaro, afferma : «I commenti sui social si sono scatenati ad accusare il ciclista, che non doveva stare dove stava - come se la strada fosse di proprietà esclusiva dei veicoli a motore - anzi dei ciclisti tutti, categoria perniciosa che osa troppo spesso avventurarsi fuori dal recinto delle piste ciclabili. Come se i ciclisti non fossero semplicemente persone che vanno in bicicletta, quelle stesse persone che probabilmente vanno anche a piedi, in bus o addirittura in auto. Come se fossero nemici da odiare e combattere. E quindi quando succede un "incidente" in fondo se la sono cercata: perché attraversavano in sella alla bici, perché viaggiavano accoppiati, perché sul nuovo codice della strada c’è scritto che bisogna mantenere un metro e mezzo di distanza superando, ma solo "laddove possibile" e quindi se ho fretta, beh, supero lo stesso».

«Come Fiab Aosta à Vélo- prosegue la lettera - riteniamo che finché a parole si scaricherà la colpa su oggetti inanimati o, peggio ancora, sulle vittime stesse, non ci sarà da parte dei conducenti di veicoli a motore la presa di coscienza necessaria a capire che l’eccesso di velocità, la distrazione e altri comportamenti contrari al codice della strada sono potenzialmente letali per gli utenti deboli della strada. Perché la strada è di tutti ed è responsabilità di tutti condividerla consapevolmente».

 


M.C.

 

 

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