Attivo in Valle d'Aosta il PRIS, Pronto Intervento Sociale

Il servizio, sperimentale per un anno, coinvolge Regione, forze dell'ordine, Usl e Comune di Aosta

 Presentazione del PRIS

Con l'obiettivo di fornire risposta tempestiva alle situazioni di emergenza sociale nei casi di grave vulnerabilità, la Valle d'Aosta attiva il Pronto Intervento sociale-PRIS.

Il servizio coinvolge il Dipartimento Politiche sociali della Regione, l'Azienda Usl, la, Questura, i Carabinieri, il Dipartimento Protezione civile e Vigili del Fuoco e il Comune di Aosta. I diversi uffici hanno firmato un protocollo sperimentale della durata di un anno, al termine del quale potranno aderire anche altre amministrazioni comunali.

Il PRIS è stato presentato ufficialmente oggi. «Con il Pronto Intervento Sociale potenziamo la rete di presa in carico e di inclusione sul territorio che oggi estendiamo alle situazioni di emergenza, nelle quali è necessario dare un aiuto immediato alle persone in condizioni di difficoltà», ha affermato l'assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi. «Nessuno deve sentirsi solo e in questo senso il Pronto Intervento Sociale rappresenta un punto di riferimento fondamentale per dare una pronta risposta alle persone che hanno necessità urgenti da soddisfare o che vivono situazioni di povertà estrema, abbandono, emarginazione, violenza o mancanza improvvisa di un’abitazione».

Il Pronto Intervento Sociale si attiva su segnalazione da parte di forze dell'ordine, case rifugio, servizi sociali, Caritas, pronto soccorso tramite un numero dedicato sempre attivo, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. L’intervento prevede azioni come accoglienza in strutture, fornitura di beni di prima necessità e attivazione dei servizi sanitari o di mediazione interculturale, se necessario. Trascorse le prime 72 ore, se si riscontra la necessità di ulteriore assistenza, si attivano servizi sociali territoriali o specialistici competenti.

In orario d’ufficio (“in time”), la gestione degli interventi è affidata al servizio sociale territoriale e al Punto Unico di Accesso (PUA); nelle ore notturne, nei giorni festivi e prefestivi (“extra time”), le segnalazioni sono prese in carico da équipe specializzate in ambito socio-sanitario, composte da professionisti dei partner del progetto PUA-PRIS (Esprit à l’envers, Noi&gli altri, La Libellula, Enaip e La Sorgente).

«Riteniamo che il PRIS rappresenti uno strumento importante per garantire una risposta coordinata e tempestiva alle situazioni di fragilità che le Forze dell’Ordine intercettano sul territorio», ha affermato il commissario capo Francesca Pescara Di Diana in rappresentanza della Questura. «Collaborare in rete, ciascuno nel proprio ruolo, è essenziale per proteggere chi si trova in condizioni di particolare vulnerabilità».

 


E.G.

 

 

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