'ndrangheta, Libera VdA: bene il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati

 

"Il sequestro di beni dimostra che in Valle d'Aosta le mafie sono presenti"

AOSTA. "Una buona notizia, ora si proceda per garantire che l'iter di riutilizzo sociale dei beni appartenuti e confiscati a Giuseppe Nirta si compia nel più breve tempo possibile". Così Libera Valle d'Aosta sul futuro impiego dei beni situati ad Aosta, Charvensod e Quart sequestrati nell'ambito delle indagini su un traffico internazionale di droga.

"Il miglior modo per testimoniare un impegno diretto ed efficace contro le organizzazioni criminali è quello di trasformare presidi di malaffare e violenza in occasioni di riscatto civile, sociale e di sviluppo economico", afferma l'associazione in una nota. "Per anni, le parti delle istituzioni e della cittadinanza che hanno negato (e negano) la presenza delle infiltrazioni mafiose anche in Valle d'Aosta, sottolineavano il fatto, a supporto della loro tesi, che in questa regione non ci fossero beni confiscati. Quanto accaduto dimostra una volta di più che anche in Valle le mafie, la 'ndrangheta in particolare, sono presenti", conclude Libera VdA.

 

C.R.

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