Inchiesta Casinò, pm: "Rollandin figura di indiscusso rilievo"


Finanziamenti e operazioni effettuate "in spregio a qualsiasi logica economica" e bilanci "volutamente" truccati per nascondere i debiti

 

CasinòAOSTA. E' nata da accertamenti sul possibile riciclaggio di denaro l'inchiesta della Procura di Aosta che ha portato al rinvio a giudizio degli otto indagati per truffa aggravata e falso in bilancio con riferimento ai 140 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 ed il 2015.

Questo è uno degli aspetti che emerge dalle carte firmate dal pm Eugenia Menichetti la quale, per le sue indagini, si è interessata anche ad alcune annotazioni della Squadra mobile e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ed alle informazioni testimoniali sommarie rilasciate da alcuni politici - Aurelio Marguerettaz, Roberto Cognetta, Albert Chatrian, Emily Rini, Stefano Ferrero, Antonio Fosson e Marco Viérin - e dal consulente Moreno Occhiolini.

Analizzando la decisione di autorizzare i finanziamenti, il pm mette l'accento sulla «necessità di sondarne le ragioni in un panorama nazionale orientato in senso diametralmente opposto». Inoltre Menichetti spiega che «i finanziamenti erano giustificati, di volta in volta, dalla necessità di sostenere il piano di sviluppo della casa da gioco e del complesso alberghiero, ovvero i maggiori oneri, ovvero di dare comunque aiuto economico a una società qualificata come di "interesse pubblico" tanto da essere definita, in una occasione, "volano dell'economia regionale"» mentre nella realtà la situazione economica e finanzaria era «disastrosa». E, sempre secondo le evidenze riportate dal pm, gli indagati erano ben a conoscenza della situazione e nonostante ciò approvarono i finanziamenti pubblici.

Menichetti ricorda la «ingiustificata riduzione» del tasso di interesse applicato su un mutuo concesso al Casinò ed avvenuta nel 2014 e poi nel 2015. Una operazione «realizzata in spregio a qualsiasi logica economica e di buon andamento dell'azione amministrativa e contabile» e che secondo il pm si spiega solo «con il convincimento in capo all'organo regionale» della «concretezza delle prospettive di ripresa» dell'azienda. Ma questa convinzione sarebbe stata indotta «dalla falsa rappresentazione delle condizioni economico-finanziarie del Casinò da parte degli organi societari, in primis, nonché da parte dell'assessore al Bilancio con delega al Casinò di volta in volta in carica (Perron e Baccega e, per il delimitato periodo, Rollandin), in accordo con il presidente della Regione».

Rollandin AugustoAssessori consapevoli
Gli assessori con delega al Casinò erano «consapevoli» della vera situazione in cui versava la casa da gioco in quanto la loro «opera di approfondimento» avvenne «congiuntamente al Presidente della Regione, partecipe di diversi incontri con i vertici della società, ed al quale costantemente riferivano in merito».

Rollandin in particolare viene indicato dal pm come «figura di indiscusso rilievo nelle decisioni concernenti la casa da gioco, nonché profondo conoscitore della reale condizione della stessa».

I bilanci truccati
In questo contesti si inseriscono i piani di sviluppo presentati per ottenere i finanziamenti regionali che non sarebbero stati erogati senza una «operazione di maquillage dei bilanci di esercizio» dal 2012. A questo aspetto, e in particolare al presunto occultamento di debiti per 24 milioni di euro, fa riferimento l'accusa di falso in bilancio.

I documenti contabili, si legge ancora nelle carte, sarebbero stati «volutamente e consapevolmente falsificati dall'amministratore e approvati dal collegio sindacale» attraverso l'anticipo di imposta che permetteva di far apparire meno debiti di quelli esistenti nella realtà. Anno dopo anno la «falsità così creata è aumentata» in misura «esponenziale da un esercizio all'altro» poiché «all'erroneo stanziamento delle imposte anticipate si accompagnava il mancato riassorbimento di quelle già utilizzate negli esercizi precedenti».

Per gli otto indagati l'udienza preliminare si svolgerà il prossimo 31 luglio.



Marco Camilli

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