Irregolarità nel concorso per ginecologi, condannato il primario di Aosta

Assolti dal gup un componente della commissione dell'Usl e 4 candidati del concorso

 

Livio LeoAOSTA. Il primario di Ostetricia e ginecologia, Livio Leo, è stato riconosciuto colpevole di abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio e condannato dal gup di Aosta. Era imputato per le irregolarità segnalate sul concorso della primavera 2018 dell'Usl valdostana per l'assunzione di ginecologi.

Leo era presidente della commissione del concorso. La Procura per lui aveva chiesto un anno di reclusione mentre il gup Colazingari ha inflitto dieci mesi con la sospensione condizionale. Il giudice ha anche riconosciuto un risarcimento di 5.000 Euro a favore dell'azienda sanitaria valdostana.

A giudizio con il primario c'erano il medico piemontese Enrico Negrone, 59 anni, membro della commissione, e i quattro candidati che avevano superato la prima prova scritta (poi annullata) e che secondo l'accusa erano stati favoriti da Leo. Si tratta di Veronica Arfuso, Andrea Capuano, Francesca Deambrogio e Riccardo Fiorentini. Tutti sono stati assolti per non aver commesso il fatto.

Le indagini erano iniziate dalla segnalazione di presunte irregolarità da parte di Emily Rini, all'epoca assessore regionale.

 

 

Marco Camilli

 

 

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