Hotel Gran Baita, assolti dal gup Maquignaz e Colliard

Per il gup il fatto contestato non è previsto dalla legge come reato

 

Tribunale di AostaAOSTA. Si conclude con due assoluzioni il processo ad Aosta sulla vendita e l'acquisto dell'albergo Gran Baita di Cervinia. L'ex presidente di Cervino Spa Federico Maquignaz ed Ezio Colliard, imprenditore di Hône, sono stati scagionati dall'accusa di concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo il gup il fatto non è previsto dalla legge come reato.

La procura, che aveva chiesto otto mesi di reclusione per ciascun imputato, contestava l'operazione di cessione e rivendita dell'albergo. La struttura fu venduta nel 2016 dalla Cervino Spa all'impresa Vico Srl di Colliard e rivenduta due anni dopo dallo stesso Colliard, tramite una nuova società, a quasi il triplo dell'importo di acquisto. Secondo l'accusa l'operazione avvenne tramite "accordi, collusioni e mezzi fraudolenti", turbando "la regolarità della procedura di vendita" o "il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando" per "condizionare le modalità di scelta del contraente garantendo alla Vico srl l'aggiudicazione con relativi ingenti vantaggi economici".

Il difensore di Maquignaz, Corrado Bellora, ha spiegato che "Cervino spa, essendo una partecipata pubblica (all'86% da Finaosta, ndr), non è un ente pubblico. Quindi non risponde dei reati contro la pubblica amministrazione e una turbativa d'asta organizzata da una pubblica amministrazione non può essere applicabile a una società privata, perché la Cervino è una società per azioni". 

Il legale ha aggiunto inoltre che "l'operazione non aveva alcun profilo di illegittimità, perché la compravendita era assolutamente regolare".

 

 

M.C.

 

 

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