Assolti gli altri 43 imputati - Alcuni reati sono già prescritti
AOSTA. A quasi sette anni di distanza dall'inizio delle indagini ed a più di tre anni dalla prima udienza, è arrivata oggi la sentenza di primo grado del maxi processo sulle Fontine adulterate ed il bestiame contaminato che ha coinvolto allevatori, veterinari e produttori caseari.
Cinque le condanne comminate dal collegio giudicante del Tribunale di Aosta, presieduto da Marco Tornatore, e 43 le assoluzioni per i numerosi reati contestati a vario titolo con le formule "il fatto non sussiste" o "il fatto non costituisce reato". La prescrizione è già intervenuta per alcuni reati ed è ormai prossima per tutti gli altri.
I cinque condannati sono stati ritenuti colpevoli di alcune accuse e assolti da altri capi di imputazione. Le condanne più pesanti, di 4 anni di carcere ciascuno, sono state comminate ad Eliseo Duclos, 58 anni di Gignod, ed Angelo Cabraz, 42 anni di Jovençan. Entrambi sono stati interdetti per 5 anni dai pubblici uffici così come Claudio Trocello, 59 anni di Aosta, che dovrà scontare 3 anni e 6 mesi. Condannati anche il 45enne di Montjovet Antonio Albisetti (2 anni e 6 mesi) e la 51enne di Gignod Marisa Cheillon (1 anno e 6 mesi; pena sospesa).
I cinque dovranno anche risarcire l'Azienda Usl, costituitasi parte civile, con una somma che sarà stabilita in sede civile a cui si aggiungono le spese legali di circa 9.500 Euro.
Elena Giovinazzo