Nel disastro della sanità in Valle d'Aosta, un paziente scappa da psichiatria

Il reparto delocalizzato è da anni sotto organico e il posto di vigilanza non è più attivo da tempo

 

Psichiatria

E' difficile capire come mai questa classe politica non riesca a comprendere le tantissime difficoltà che i valdostani e gli operatori sanitari vivono in quella che una volta era una eccellenza nella sanità nazionale.

Con il gioco del cambio assessori non possiamo certo addossare al neo assessore Marzi le responsabilità che forse erano del precedente assessore Barmasse o forse degli assessori che lo hanno preceduto. E nulla ci si può aspettare da questa maggioranza che vive di illusioni e cerca di illudere il popolo valdostano.

Passiamo ai fatti: mercoledì pomeriggio un paziente, dopo essere stato visitato dal pronto soccorso dell'ospedale Parini, viene inviato al reparto di Psichiatria situato nell'ex maternità di Aosta, lontano dalla struttura ospedaliera. Parliamo di una persona che i medici hanno ritenuto essere in uno stato psichico tale da rendere necessario il ricovero nello speciale reparto. Un reparto che, lo diciamo ormai da anni, continua a essere fortemente sotto organico: mancano psichiatri, mancano infermieri, mancano operatori. O da tempo non c'è nemmeno più un posto di vigilanza attivo. Quello che era possibile accadesse è accaduto. Con le esigue risorse a disposizione, gli operatori di psichiatria non sono riusciti a inserire la persona in reparto poiché il paziente senza troppe difficoltà è scappato.

Le forze dell'ordine sono state avvertite per far iniziare le ricerche. L'augurio è che il paziente possa presto ricevere l'aiuto di cui ha bisogno e che la "fuga" dal reparto non abbia gravi conseguenze. In quel caso, di chi sarebbe la responsabilità? Degli operatori sanitari? No, la responsabilità è di chi trova il tempo per difendere i loro potere e non pensa più ai bisogni e ai diritti dei valdostani.



Marco Camilli

 

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