Rianimato sul posto, è arrivato all'ospedale di Aosta in condizioni disperate. Annullata la tappa di oggi del Giro
Non ce l'ha fatta Samuele Privitera, il ciclista diciannovenne caduto mentre partecipava alla prima tappa del Giro ciclistico della Valle d'Aosta rivolto agli Under23. Il ragazzo della provincia di Imperia era stato portato in ospedale in condizioni disperate dopo essere stato rianimato sul posto. Nella tarda sera di mercoledì è stato confermato il suo decesso.
L'incidente è avvenuto mercoledì pomeriggio all'altezza di Pontey, nella seconda metà della tappa iniziata e terminata ad Aosta. Privitera stava affrontando una discesa quando è caduto a terra insieme ad un altro corridore. Il casco si è tolto e il diciannovenne ha battuto la testa contro un cancello o una ringhiera di un'abitazione riportando un grave trauma cranico. È andato in arresto cardiaco e i soccorritori lo hanno rianimato e portato all'ospedale Parini, ad Aosta, per il successivo ricovero in prognosi riservata. I traumi riportati però erano troppo gravi e il ragazzo è morto. L'altro ciclista caduto ha riportato invece una frattura alla spalla.
Sono adesso in corso gli accertamenti per capire cosa sia accaduto a Pontey. L'ipotesi di una caduta causata da un malore circolata ieri sembra esclusa, mentre è possibile che il ragazzo della squadra Hagens Berman Jayco, al secondo anno negli Under23, sia stato sbalzato a terra all'altezza di un dosso. In quel punto il gruppo viaggiava a circa 70 km orari. C'è poi da verificare per quale motivo il casco si sia sfilato.
«La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire ed è al vaglio delle autorità di pubblica sicurezza», dicono gli organizzatori della Società Ciclistica Valdostana annunciando anche la decisione di annullare la seconda tappa prevista oggi in Alta Savoia (Francia). «La corsa riprenderà con la terza tappa, in programma venerdì 18, la Pré Saint Didier-Colle del Gran San Bernardo, che sarà preceduta da un momento di raccoglimento e il tratto iniziale della tappa sarà neutralizzato in memoria di Samuele».
Marco Camilli
