Processo ospedale Parini, il gup: "nessun favoritismo"

Processo ospedale Parini, il gup: "nessun favoritismo"

"Il processo non è stato politico"

AOSTA. "Non è configurabile nessuna violazione del dovere di trattare tutti i soggetti portatori di interessi che determini favoritismo". Lo ha scritto, secondo quanto riportato dall'Ansa, il giudice per le udienze preliminari nella sentenza del processo sull'ampliamento dell'ospedale Parini nel quale è stato assolto il presidente della Regione, Augusto Rollandin, imputato per abuso d'ufficio con l'imprenditore Giuseppe Tropiano e l'ingegnere e progettista Serafino Pallù.

Nella sentenza dello scorso novembre il gup precisa che il processo non è stato "politico".

Secondo il giudice inoltre non ci fu "il dolo" nell'assegnazione, da parte della società di scopo Coup alla Edilsud di Giuseppe Tropiano, dei lavori da 1,3 mln di euro per la costruzione del tunnel tra il parcheggio Nord e il parcheggio Sud dell'Ospedale Parini perché l'avvocato consulente del Coup ritenne "legittimo il ricorso alla procedura negoziata" senza pubblicazione del bando di gara.

Per quanto riguarda l'accusa di turbativa d'asta, questa riguardava gli ingegneri Serafino Pallù (progettista e direttore dei lavori), Alessandro De Checchi (responsabile unico del procedimento di Coup srl), Matteo Gregorini e Biagio De Risi, liberi professionisti del raggruppamento temporaneo Cspe di Firenze, che si era poi effettivamente aggiudicato l'appalto per i servizi di ingegneria e architettura "per la definizione e l'esecuzione dei lavori di ampliamento e di ristrutturazione" dell'ospedale Parini.

Tra il marzo e l'agosto del 2011 secondo la procura Pallù, "nel ruolo di referente occulto di Gregorini e De Risi, otteneva da De Checchi e comunicava ai due predetti progettisti notizie sui vari stadi della relativa procedura gestita dalla Coup srl e sui requisiti necessari" per poter ottenere l'aggiudicazione della gara. Fatti a cui seguiva il "9 luglio 2012, la nomina da parte di Gregorini del figlio di Pallù" quale "ispettore di cantiere per la sicurezza dei lavori relativi al sotto-attraversamento di via Roma". Lo scorso 24 novembre, al termine del processo con rito abbreviato, i quattro sono stati tutti assolti dal gup Giuseppe Colazingari "perché il fatto non sussiste".

Il giudice nelle motivazioni della scrive nella sentenza: posto che "il fulcro dell'accusa è rappresentato dallo scambio di informazioni tra De Checchi e Pallù in epoca antecedente ala scadenza per la presentazione delle offerte", risulta "priva di rilievo la comunicazione telefonica intercorsa tra i predetti il 31 maggio 2011, proprio perché si tratta di comunicazione (peraltro neutra, in quanto vertente sul numero di offerte presentate e sui nominativi dei soggetti concorrenti) successiva alla scadenza del detto termine". "Può assumere valore indiziario" - ma da sola "non integra la prova della collusione" - il riferimento a una intercettazione del 5 aprile 2011 in cui Pallù chiede a De Checchi "informazioni in ordine alla avvenuta pubblicazione del bando di gara e che si conclude con l'intesa che De Checchi sarebbe passato quella mattina nell'ufficio di Pallù 'così poi ne parliamo'".

 

redazione

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