Parigi sotto attacco dell'Isis: almeno 120 morti. Dopo Charlie Hebdo un'altra strage

 

Hollande dichiara stato di emergenza. Chiuse frontiere e Traforo del Monte Bianco

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L'Isis colpisce il cuore dell'Europa con attacchi multipli, ben sette, nel centro di Parigi. Al grido di "Allah è grande" dallo Stade de France al teatro Bataclan otto terroristi, tutti uccisi, hanno compiuto una carneficina - oltre 120 finora i morti accertati - colpendo l'anima spensierata di Parigi, della Francia, dell'Europa. Nel teatro Bataclan la "mattanza" è stata descritta attraverso dei post inviati tramite i social network: "Ci stanno uccidendo tutti, fate presto" recitava un messaggio scritto su Facebook da parte di uno degli ostaggi.

Il Presidente Hollande era allo stadio ad assistere alla partita amichevole Francia - Germania ed è stato portato via dalle forze di sicurezza francesi. Ci sono volute ore prima di far evacuare lo stadio dai tifosi che si erano riversati sul campo di calcio, terrorizzati, in attesa di un segnale da parte della polizia. Fuori dallo stadio, in un altro attacco, circa 40 persone erano già state uccise.

Hollande ha riunito immediatamente il "gabinetto di crisi" e ha chiuso le frontiere del paese. Anche il Traforo del Monte Bianco è stato chiuso. Hollando ha annullato tutti i suoi impegni e ha dichiarato il massimo livello di allerta e sta attivando misure eccezionali da "tempo di guerra". L'Isis ha rivendicato questo massacro in risposta alle azioni militari francesi in Siria preannunciando attacchi simili a Roma, Londra e Washington.

Questa notte segna la fine di una era nella quale si pensava che le tragedie di questa strana guerra globale fossero lontane da noi. Da oggi la guerra, il dolore, la morte e la paura serpeggia nelle nostre strade. Non dobbiamo cadere nella trappola ideologica dell'Isis: la guerra non è tra il mondo Mussulmano e quello occidentale, ma tra l'Isis e il mondo intero, compreso quello Mussulmano.

Serve un nuovo modo di concepire la politica per non dare spazio agli estremisti.

 

Marco Camilli

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