In prima fila contro il Covid 19 ci sono anche i sindaci

L'emergenza sanitaria mette alla prova sindaci e amministratori comunali

 

fusciacca

AOSTA. In prima fila contro il Covid 19 ci sono anche i sindaci, soprattutto i sindaci e gli amministratori dei Comuni con le loro strutture, e mi riferisco ai vigili urbani ed agli amministrativi che continuano ad operare nella massima disponibilità.

Le amministrazioni, rappresentate dal sindaco, sono sotto pressione giorno dopo giorno, con atti e ordinanze che si susseguono, telefonate e risposte da dare senza perdere tempo. Mi chiedo se qualcuno abbia pensato cosa voglia dire per un sindaco di uno dei nostri piccoli Comuni della Valle d'Aosta ricevere la telefonata alle 10 di sera per sentirsi dire: "l'esito è positivo..." e di conseguenza dover avvertire la famiglia o la persona interessata, preparare l'ordinanza e attivare una serie di atti dovuti per legge. Qualcuno ha mai pensato alle parole che deve usare? Al suo stato d'animo pensando alla persona o alla famiglia che deve avvertire? Qualcuno si è chiesto quale potrebbe essere la reazione di chi riceve la telefonata?

Provate a pensare quando di notte, o anche al mattino, il sindaco riceve la telefonata con la risposta del tampone e si sente dire: "è negativo". Provate ad immaginare il lungo respiro di sollievo e il pensiero: "speriamo che gli altri tamponi diano lo stesso risultato...".

Chiudere tutto un Paese, le palestre e le aree giochi, vedere i propri Comuni con i negozi chiusi e le saracinesche abbassate, sentire i propri cittadini e vederli preoccupati ed impauriti, aprire il municipio solo su appuntamento per salvaguardare chi ci lavora e chi ci entra, ma garantendo i servizi. Qualcuno ci pensa? O si dà sempre tutto per scontato? O si è solo in grado di criticare, di postare inutili ed a volte stupidi commenti su fb così tanto per dire, per prendere un "mi piace" in più? "Io avrei fatto cosi... sono degli incompetenti... pensano solo al loro posto...". Facile, troppo facile. I decreti e le leggi si devono rispettare e li rispettano anche i sindaci, gli assessori e le amministrazioni comunali.

Quelli che criticano sempre sono solitamente gli esperti tuttologi, sono quelli ai quali non va mai bene nulla, neppure se Ronaldo o Berlusconi fanno beneficenza, anzi: “con quello che guadagnano, ci mancherebbe...”.

I sindaci sono quelli che, con gli assessori, si assumono la responsabilità di firmare gli atti e le delibere comunali. Oggi basta un niente, a volte una interpretazioni di legge diversa, e si finisce davanti ad un giudice e si paga personalmente.

Bisognerebbe capire cosa vuol dire attivare un servizio per la spesa a domicilio, dalla chiamata in Comune sino alla consegna, a favore di persone che non possono uscire di casa, dirottando ed organizzando risorse per sostenere gli abitanti del tuo Comune in difficoltà.

Alla fine di ogni giornata sono certo che i nostri sindaci, anche quelli dei Comuni più piccoli, si chiedono: "come ho operato? Ho dato il meglio? Domani cosa posso fare di più?". E dentro di loro l'incubo di un'altra telefonata nel cuore della notte (o del giorno, non fa differenza).

Serve rispetto per i sindaci e le amministrazioni comunali, per quello che stanno facendo. Se ci sono problemi o tematiche da affrontare, la porta dei Comuni non solo è aperta: è spalancata per tutelare noi cittadini. Basta un telefonata per un appuntamento.

 

Ennio Jr Pedrini

 

 

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