I progettisti di The Stone respingono le accuse sul contestato edificio di Cervinia

La Vico Srl difende il progetto: abbiamo operato nell'ambito di leggi e Piani. E sull'altezza ribatte: è in linea con quella di edifici esistenti

 

Profilo delle altezze degli edifici di Cervinia

Il profilo delle altezze di alcuni edifici di Cervinia rispetto a The Stone (al centro)


L'edificio The Stone di Cervinia «non è un grattacielo» e lo sviluppo in altezza previsto è in linea con quella di altri edifici costruiti nella località turistica. Lo sottolinea l'impresa Vi.Co. Srl a proposito del contestato progetto edilizio che porterà alla costruzione di un condominio alto una trentina di metri riqualificando l'ex hotel Fosson.

L'azienda difende il progetto realizzato in collaborazione con lo studio Peluffo&Partners, bersaglio di aspre critiche e di una raccolta firme on line, e «respinge fermamente evocati profili di "speculazione e avidità"». The Stone è «un condominio con un ingombro in linea con diverse unità presenti a Cervinia - spiega - e nulla ha a che spartire con il profilo architettonico di una metropoli. Inoltre, ogni unità dell'edificio è progettata con ampie finestre, vetrate e balconi lungo il perimetro».

Quanto all'impatto ambientale, l'impresa sottolinea come il progetto «migliori la vivibilità dell'area decongestionandola e riducendo l'occupazione attuale al suolo per il 50%, liberando pertanto spazio ed ambiente».

La Vi.Co. evidenzia di aver «operato unicamente nell'ambito di Leggi, Regolamenti e Piani, nonché sottoponendo alle Autorità competenti le domande autorizzative proceduralmente previste. Nello specifico, la Soprintendenza ha autorizzato la realizzazione delle opere in progetto riservandosi di valutarne nel dettaglio, precedentemente alla fase esecutiva, i particolari costruttivi, le finiture, gli elementi decorativi ed ogni altro elemento che necessitasse di approfondimenti tecnico-progettuali». The Stone «è pertanto un'operazione interamente privata che non beneficia di alcuna forma di sostegno pubblico», sottolinea ancora.

Infine «in merito alla mutazione della destinazione alberghiera dell'edificio a residenziale, precisiamo che trattasi di previsione concessa dal Piano Urbanistico e che V.I.CO., negli ultimi anni, ha direttamente realizzato oltre 500 posti letto alberghieri di proprietà». Secondo l'impresa «la ristrutturazione ad alberghiero dell'hotel attuale consentirebbe un numero di camere difficilmente assorbibile dal mercato dei gestori e investitori alberghieri in quanto troppo esiguo: di qui, la scelta di destinare la volumetria ad appartamenti».

 

 

E.G.

 

 

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