Girardini: gravi irregolarità, riconteggio da fare in nome della democrazia
È attesa per domani, martedì, la proclamazione degli eletti al consiglio comunale di Aosta. Il sindaco, eletto con il ballottaggio di ieri, è il 63enne Raffaele Rocco affiancato dalla vice sindaca Valeria Fadda, della coalizione composta dalle liste Union Valdôtaine, Partito Democratico, Stella Alpina-Rassemblement, Rev- e Pour l'Autonomie.
Il resto del Consiglio comunale è così composto. Per l'UV sono eletti Alina Sapinet, Marco Gheller, Corrado Cometto, Giuseppina Bal, Stefano Coquillard, Sylvie Hugonin e Julien Charbonnier. Per il Partito Democratico gli eletti sono Clotilde Forcellati, Cecilia Lazzarotto, Luca Tonino, Sara Timpano, Silvia Caveri e Paolo Tripodi. La lista Stella Alpina-Rassemblement Valdôtain porta tre candidati in Consiglio comunale: Simonetta Salerno, Monica Carradore e Nicolò Carlo Munier. Sempre per la coalizione di maggioranza, sono eletti Samuele Tedesco della lista Rev-, Giorgio Giovinazzo per la lista Pour l'Autonomie. In minoranza, oltre a Giovanni Girardini e Valeria Fadda, Forza Italia e La Renaissance Valdôtaine ottengono due seggi ciascuno. Gli eletti sono Refat "Tati" Mehmeti e Christian Chuc per la prima lista e Cristina Dattola e Arianna Viglino per la seconda. La Lega VdA elegge Sylvie Spirli e Fratelli d'Italia Giuseppe Manuel Cipollone. Infine un seggio va ad Alleanza Verdi Sinistra: ad occuparlo Eugenio Torrione, candidato sindaco per la lista. Torrione risulta eletto anche in Consiglio Valle, così come l'assessore uscente Forcellati. I due dunque potrebbero decidere di rinunciare al seggio in consiglio comunale.
In vista dello svolgimento della procedura per la proclamazione, a cui possono assistere i rappresentanti di lista, Girardini annuncia che «con estrema calma, pacatezza, serenità, tranquillità, controlleremo tutte le schede». L'attenzione è rivolta in particolare alle 168 schede dichiarate nulle. «Se ci sono 15 voti di distacco con oltre 160 schede dichiarate nulle», osserva, il riconteggio «forse è da fare, ma in nome della democrazia».
Secondo Girardini molte delle schede nulle, spiega, riportavano il suo nome. «C'era molta tensione allo spoglio in alcuni tavoli, questo è un dato incontrovertibile».
I seggi hanno chiuso alle ore 23, ma tra il tempo necessario per il trasporto delle schede fino al centro unico di scrutinio allestito alle scuole Einaudi e quello richiesto dalle operazioni preliminari, lo scrutinio è iniziato poco dopo e ore 2 e si è concluso circa un'ora e mezza dopo.
Per Girardini lo spoglio centralizzato «è stato organizzato molto male, perché le borse con i voti dentro arrivavano come la consegna dei surgelati della Bofrost». Il candidato sindaco del centrodestra parla di «gravi irregolarità dal mio punto di vista», ma «nulla di illegale». E poi: «prima di esprimerci o di fare esposti parleremo con gli avvocati e capiremo cosa c'è da fare».
M.C.