Crisi, in Valle d'Aosta permessi di costruire in calo del 36%

Crisi, in Valle d'Aosta permessi di costruire in calo del 36%

AOSTA. Il settore dell'edilizia è quello che maggiormente ha subito gli effetti negativi della crisi economica. Ad ulteriore conferma di questa situazione arriva un'indagine del Centro Studi "ImpresaLavoro" che, sulla base dei dati Istat, ha analizzato quanto la crisi abbia inciso sui permessi per costruire.

Ne emerge un dimezzamento delle autorizzazioni rilasciate nel 2012 rispetto al 2007.

In Valle d'Aosta i 150 permessi per edifici residenziali concessi nel 2007 sono diventati 96 nel 2012 (-36%). Nel resto del Nord Italia la riduzione è stata del 51,4%; in Italia del 49,5%. Un po' migliore la situazione per gli edifici non residenziali, passati nel complesso da 35 a 27 (-22,9%). L'unico segnale positivo è per il settore dell'agricoltura (da 4 a 12 autorizzazioni; +200%). Il segno è infatti negativo anche per industria ed artigianato (da 10 a 4 permessi) e per commercio e turismo (da 3 a 2).

Massimo Blasoni, presidente di ImpresaLavoro, osserva che «oltre alla crisi, sul dato pesano anche fattori negativi esterni: su tutti una politica fiscale che in questi anni ha fortemente penalizzato gli investimenti immobiliari, storicamente considerati dagli italiani una forma di investimento sicuro. Come ha rilevato Confartigianato, tra il 2011 e il 2013 la tassazione è aumentata del 102% e l’introduzione della Tasi potrebbe rappresentare un ulteriore aggravio stimato tra il 12 e il 60%. È chiaro che politiche fiscali di questo tipo finiscono per scoraggiare qualsiasi tipo di investimento nel mattone».

I dati sulle nuove edificazioni si aggiungono alle cifre diffuse recentemente dall'Istat sul patrimonio edilizio esistente. L'indagine ha rivelato che in Valle d'Aosta il 50,1% delle abitazioni censite non sono occupate da residenti.

 

 

Clara Rossi

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