Agricoltura, Cia: cambiare la programmazione Psr per sostenere la rivoluzione idrica

La Confederazione degli agricoltori si rivolge alle Regioni Valle d'Aosta Piemonte: «Non possiamo continuare ad affrontare il tema della siccità come un evento emergenziale»

 

Utilizzare la programmazione Psr per cambiare i sistemi di irrigazione e ridurre il consumo e gli sprechi d'acqua in agricoltura: è la richiesta che la Cia agricoltori delle Alpi rivolge al Piemonte e alle Valle d'Aosta.

Secondo la Confederazione italiana degli agricoltori una modifica della programmazione basata sul Psr permetterebbe di «sostenere con forza e determinazione la rivoluzione idrica necessaria all'agricoltura per affrontare la mancanza di acqua ormai destinata a diventare cronica».

Sono necessari «interventi consistenti», dicono il presidente Stefano Rossetto e il vice presidente con delega alla Valle d'Aosta, Gianni Champion. «L'irrigazione a scorrimento è un lusso che responsabilmente non possiamo più permetterci. Bisogna incentivare il più possibile sistemi d'irrigazione a basso consumo d'acqua, tipo irrigazione a goccia o a manichetta». Servono anche bacini e invasi diffusi sui territori in cui accumulare e stoccare l'acqua piovana.

«Non possiamo continuare ad affrontare il tema della siccità ogni volta solo come un evento emergenziale», osserva inoltre Rossotto. 

Il presidente degli agricoltori e il vice presidente rivolge anche un appello alla Regione autonoma Valle d'Aosta per chiedere lo stato di calamità come ha fatto il Piemonte. In questo modo «gli allevatori possono accedere alle deroghe come nel caso in cui debbano far rientrare anticipatamente le mandrie dagli alpeggi, evitando che al danno del mancato pascolo si aggiunga la beffa della perdita dei contributi europei e dell'aiuto regionale di monticazione per il mancato rispetto del periodo minimo di pascolamento».

 

 

Clara Rossi

 

 

 

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