Bankitalia: nel 2021 l'economia valdostana in crescita, ma senza tornare ai livelli pre-Covid

Il rapporto annuale: aumento dei prezzi di energia e materie prime riporta l'incertezza tra famiglie e imprese

 

Banca d'Italia

Nel 2021 l'economia della Valle d'Aosta è tornata a crescere, ma solo in forma limitata e comunque non abbastanza per compensare il calo dell'anno precedente. Turismo e commercio - settori trainanti per l'economia regionale - hanno infatti continuato a subire l'effetto delle restrizioni dovuti alla situazione sanitaria. Dalla fine dell'anno inoltre il caro-energia ha condizionato l'economia e continuerà a farlo nell'anno in corso.

Il bilancio tracciato dalla Banca d'Italia nell'annuale rapporto sull'economia della Valle d'Aosta è dunque, ancora una volta, un bilancio contraddistinto da luci e ombre.

L'analisi della situazione fa emergere un aumento del Pil in linea con quello nazionale, attorno ai 6 punti percentuali, ma con prospettive di crescita che si sono deteriorate a partire dalla fine del 2021, quando i rincari dell'energia e delle materie prime «hanno aumentato il livello di incertezza e influito negativamente sulle aspettative di imprese e famiglie».

Accanto al settore turistico, che non è riuscito a tornare ai livelli pre-pandemia, il rapporto indica nel 2021 un continuo recupero nel settore delle costruzioni e anche un buon andamento dell'attività industriale, con un trend positivo dell'esportazioni. In generale i dati della Chambre Valdôtaine indicano che il 36,9% delle imprese nel campo manifatturiero ha aumentato il fatturato tra il 2019 e il 2021. Situazione opposta per un 31,8% di imprese. Tra queste ultime, il 4,4% segnala un crollo superiore al 50%.

Lo scorso anno è stato nel complesso positivo per il reddito delle famiglie che è tornato ad aumentare grazie al miglioramento delle condizioni del mercato di lavoro pesantemente influenzato l'anno prima dal lockdown e dalle restrizioni. Nella media comunque il numero degli occupati è risultato inferiore rispetto al 2019. Ciò si è riflesso sui consumi che sono tornati a crescere, anche in questo caso senza raggiungere i livelli pre-Covid. Ma, ancora una volta, le tensioni internazionali e gli aumenti di fine anno si sono tradotti in un indebolimento del potere di acquisto e in una crescita dell'incertezza i cui effetti si estendono all'anno in corso.

Il rapporto presentato oggi dalla filiale valdostana di Bankitalia prende inoltre in considerazione la spesa corrente primaria delle pubbliche amministrazioni locali che risulta in costante crescita. È l'effetto dei costi sanitari per il contrasto all'emergenza in primis, ma anche dei trasferimenti a famiglie e imprese che rispetto al 2020 sono aumentati «significativamente» e, stando ai calcoli della Banca d'Italia, «in termini pro capite risultano di entità molto superiore al dato medio nazionale».

Sul fronte delle entrate, il rapporto rileva i cospicui fondi assegnati dallo Stato alla Valle d'Aosta per gestire l'emergenza sanitaria e i ristori per il settore turistico.

In generale «il debito delle Amministrazioni locali valdostane ha continuato a calare, portandosi alla fine del 2021 su valori pro capite in linea con la media nazionale».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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