Un'Agenzia per insegnare la finanzia agli italiani, "governo favorevole"

 

Seminario con esperti del settore alla Camera in vista dell'esame delle proposte di legge presentate sul tema

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Istituire un'Agenzia nazionale per promuovere l'educazione finanziaria, tema che vede il livello di alfabetizzazione degli italiani fra i più bassi in Europa. Questo l'obiettivo di due proposte di legge presentate alla Camera dal presidente della commissione Finanze Maurizio Bernardo e dal deputato di Sinistra italiana Giovanni Paglia, sottoscritte nel complesso da una cinquantina di parlamentari, che domani inizieranno il loro iter in sede referente.

Proprio in vista dell'esame dei testi, a Montecitorio è stato organizzato un seminario con esperti del settore, da Consob a Bankitalia, "per raccogliere alcuni spunti", come ha affermato Bernardo aprendo i lavori: "La nostra idea è di arrivare in tempi rapidi all'approvazione di questa proposta di legge e informalmente, parlando con alcuni membri del governo, ho avuto dei riscontri positivi. L'industria bancaria oggi più che mai deve dare un segnale diverso, perché non gode di fiducia all'esterno presso i consumatori e c'è il rischio di una crisi di credibilità".

Una indagine dell'Ocse del 2012 condotta sui quindicenni mostrava che gli italiani erano ultimi sui 34 paesi avanzati e risultati analoghi dava anche una rilevazione di Standard & Poor's del 2015 condotta sugli adulti. L'intenzione è fare presto e oltre alla disponibilità del governo c'è anche quella del presidente della commissione Finanze del Senato, Mauro Marino, anche se il deputato Paglia mette in guardia affinché la legge "non diventi un alibi per chi come le banche vende prodotti finanziari o per chi deve vigilare". Resta il fatto che tutti i soggetti istituzionali si dichiarano favorevoli, a cominciare da Bankitalia. Un intervento sarebbe "utile, anzi indispensabile" e rappresenterebbe un "passo avanti decisivo", secondo Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d'Italia e presidente dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass): "si rinsalda la fiducia" , con "beneficio di tutti, venditori e compratori". "L'educazione finanziaria - ha ricordato Rossi - è termine oggi molto dibattuto. È parte di un'accesa discussione intorno a casi recenti in cui numerosi risparmiatori hanno perso parecchio denaro investito in banche e lamentano di essere stati raggirati. Una connessione fra i due temi può esserci, ma in caso di frode ben congegnata non c'è educazione che tenga, si può avere un dottorato in finanza ed essere turlupinati lo stesso, quindi conviene tenere le due questioni separate".

Il modello pensato è quello anglosassone, con una cabina di regia pubblica sottoposta al potere di indirizzo e vigilanza del ministro dell'Economia, col compito di stabilire linee comuni, obiettivi, programmi e requisiti dei privati che intendono operare nel settore. A sovvenzionarla dovrebbero essere gli organismi e gli operatori del mercato che già contribuiscono al funzionamento della Consob. E proprio la commissione che vigila sulle società quotate in borsa accoglie favorevolmente l'idea. Purché, osserva il vicedirettore generale Giuseppe D'Agostino, l'iniziativa abbia caratteristiche di "stabilità, flessibilità, modularità e professionalità". Inoltre sarebbe "assolutamente necessario che vi sia un centro di coordinamento ad ampio raggio", compreso il mondo delle assicurazioni e della previdenza, e sarebbe sensato inoltre istituire un comitato strategico, con uno staff specializzato professionalmente. Fra le caratteristiche suggerite, "fonti di finanziamento continuative", in modo da supportare nel lungo periodo l'attività, il raccordo pubblico-privato e l'istituzione di un portale nazionale per fare sistema.

Obiettivo, in ogni caso, deve essere secondo D'Agostino "non tanto la divulgazione di informazioni ma un nuovo modo di procedere nell'uso delle risorse" da parte degli investitori. E fra i compiti, ci dovrebbe essere anche "la formazione di docenti e dirigenti scolastici". Mentre per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, l'obiettivo dev'essere "far superare la dimensione di ansietà nel paese, trasformare i risparmi in investimenti è interesse di tutti". Anche se con la consapevolezza che l'educazione non sempre è sufficiente: "Non necessariamente ridurre l'analfabetismo finanziario riduce gli errori di investimento" ha ricordato il presidente della Covip Mario Padula.

 

Clara Rossi

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