Il Museo dell'Artigianato Valdostano pronto a svelare il nuovo allestimento

Quattro nuove sezioni per celebrare la memoria e il savoir faire racchiusi nell'opera-oggetto

 

MAV di Fénis

Il Mav di Fénis è pronto a presentarsi al pubblico con il suo nuovo allestimento museale dedicato all'artigianato valdostano di tradizione. Il rinnovamento degli spazi interni è infatti concluso: questa sera si svolgerà la presentazione ufficiale e da domani, 30 giugno, il museo sarà regolarmente riaperto al pubblico.

«A tredici anni dalla sua inaugurazione - commenta la responsabile Nurye Donatoni - il museo è stato capace di far percepire gli oggetti di artigianato quali patrimonio da tutelare, ma ci siamo resi conto che era necessario guardare oltre. Con questo nuovo allestimento vogliamo invitare il pubblico a osservare l'artigianato di tradizione attraverso un'analisi differente e innescare una riflessione sul suo significato, sulla manualità e sul rapporto con il territorio». 

L'esposizione del Museo dell'Artigianato Valdostano comprende oggetti della collezione Ivat, della collezione Brocherel, di proprietà del Museo Civico di Arte antica e Palazzo Madama di Torino e di alcuni collezionisti privati.

Le quattro sezioni compongono un percorso di analisi dei patrimoni artigianali e invitano il visitatore a guardare le opere non solo come "oggetti", bensì come simboli di un sapere e di un savoir faire formati nella storia e plasmati dal territorio. Nella prima sezione gli oggetti si raccontano come produttori di memoria mentre la seconda sala, dedicata alla materia, indaga lo stretto rapporto tra il territorio e l'artigianato, tra l'artigiano e la materia che plasma. Il percorso prosegue con la forma (l'incontro tra artigiano e materia che plasma gli oggetti) e il gesto (la manualità pura di cui gli artigiani sono portatori, un patrimonio immateriale di conoscenze unico, senza il quale non vi sarebbe alcun oggetto). L'ultima sezione offre uno sguardo all'avanguardia, alla capacità della creazione di andare oltre il proprio tempo, e alla bellezza, come caratteristica estetica individuale, oggettiva o sociale, di un insieme di oggetti.

 

 

Elena Giovinazzo

 

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