Aosta, al Museo archeologico regionale apre la mostra "Au fil de l'eau"

Aosta, al Museo archeologico regionale apre la mostra "Au fil de l'eau"

 

60 immagini fotografiche d'autore descrivono rapporto tra l'uomo e l'acqua nella nostra regione

AOSTA. "Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle" è il titolo della mostra che sarà inaugurata il 19 aprile, alle 18, al Museo Archeologico Regionale di Aosta.

L'esposizione, nata dalla collaborazione tra la Struttura regionale attività espositive e il Bureau régional ethnologie et linguistique, raccoglie circa 60 immagini fotografiche realizzate da alcuni dei più noti fotografi valdostani del nostro recente passato, da Jules Brocherel a Émile Bionaz, da René Willien a Grat Éloi Ronc, per citarne solo alcuni.

Le immagini, selezionate a partire dalle stampe fotografiche di alcune mostre realizzate in passato, quali Rus et barrages (2001) e L’eau apprivoisée (2003), e integrate con materiali fotografici presentati per la prima volta al pubblico, descrivono il tema dell'acqua nel duplice aspetto di ostacolo da superare e risorsa da utilizzare, testimoniando i suoi molteplici utilizzi e la relazione che lega l’uomo al territorio della Valle d’Aosta. Ampio spazio è dedicato alle fotografie che documentano la costruzione di ponti, essenziali per le vie di comunicazione, alcuni dei quali sono capolavori di ingegneria antica, tra cui il noto ponte-acquedotto di Pont-d’Aël a Aymavilles, e quello di Pont-Saint-Martin.

Una sezione dell’esposizione riguarda il ponte di Introd, che con i suoi ottanta metri di altezza risulta essere il più alto della Valle d’Aosta, di cui quest’anno ricorre il centenario della costruzione.

Nel percorso espositivo alcune fotografie sono legate alle opere di irrigazione e ai sistemi di canalizzazione, i ru (dal latino rivus): basti ricordare il ru Cortot, costruito tra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento, che consentiva il trasporto dell’acqua dalla Valle D’Ayas a Saint-Vincent, fondamentale in periodi di siccità. La mostra, inoltre, è corredata da oggetti etnografici di proprietà regionale utilizzati in ambito agricolo per convogliare l’acqua e da alcune suggestioni sui riti religiosi legati all’acqua, quali le processioni rogatorie per invocare la pioggia e propiziarsi un buon raccolto.

La mostra Au fil de l’eau - afferma l’Assessore Emily Rini – intende offrire ai valdostani e ai turisti uno spaccato della Valle d’Aosta e del suo straordinario territorio alpino tra XIX e XX secolo, nella consapevolezza che la nostra identità culturale passa attraverso la conoscenza della nostra storia e delle nostre tradizioni, di cui il patrimonio fotografico ci offre una preziosissima testimonianza.

"L’esposizione Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle" è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al prossimo 29 maggio.

 

redazione

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