Aosta, la difficile estate dei bambini e ragazzi con disabilità

Genitori in difficoltà dopo la decisione del Comune di Aosta di cancellare i suoi centri estivi. Lo sfogo di una mamma: "Signor Sindaco, perché?"

 

Bambini«Dopo due anni di pandemia, di mascherine e di distanziamento sociale, mio figlio non vedeva l'ora di ritornare ai centri estivi per ritrovare i suoi amici. Ora devo dirgli che non potrà andarci. Come faccio?». Francesca è una mamma di Aosta preoccupata e delusa. Suo figlio, un bambino autistico, questa estate non potrà partecipare ai centri estivi organizzati in passato dal Comune di Aosta.

I centri estivi comunali erano una proposta ottimale per le famiglie come quella di Francesca. Pagando la quota permettevano ai bambini di socializzare, divertirsi e partecipare alle attività assicurando la presenza di operatori che seguono uno a uno i bambini e i ragazzi con disabilità. 

«Ci siamo sempre appoggiati con soddisfazione ai centri estivi comunali dove era presente un assistente personale per i ragazzi con disabilità», ci spiega Francesca. Nell'estate 2022 però quei centri estivi non ci saranno. L'amministrazione comunale ha deciso di non riproporli. Al loro posto è organizzato un soggiorno marino in Emilia-Romagna, «ma per mio figlio è impensabile trascorrere così tanto tempo in un luogo così lontano senza la possibilità di vedere sua madre».

L'unica alternativa proposta ad Aosta è organizzata dalle cooperative private. Il problema è che, in questo caso, manca l'assistenza "uno a uno" di cui molti giovani con disabilità come il figlio di Francesca non possono fare a meno. «Le cooperative che ho contattato giustamente non si accollano il costo dell'operatore e così tutto finisce sulle spalle della famiglia. Parliamo di 1.200 Euro al mese più la quota dei centri estivi», alcune centinaia di Euro a settimana a seconda della cooperativa.

La delusione per le scelte compiute dall'amministrazione comunale è palpabile. Il centro estivo è un momento di socialità estremamente importante per i bambini e i ragazzi che convivono con certi tipi di disabilità. È un tassello che compone il complicato percorso di sviluppo delle capacità di rapportarsi con gli altri e di interagire con il mondo esterno. Senza questo tassello, tutto rischia di crollare.

«Durante l'anno - riprende Francesca - noi genitori insieme alla scuola e ai terapisti lavoriamo e ci confrontiamo per supportare i ragazzi e aiutarli a superare le loro difficoltà. E ora? Questa estate saranno lasciati a loro stessi. Niente socialità, niente possibilità di stare insieme agli altri. Questo li fa sentire diversi, li fa sentire messi da parte. Tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti ne risente».

Francesca e altri genitori che vivono la stessa situazione hanno tentato di trovare una soluzione rivolgendosi direttamente agli uffici comunali di Aosta. Come componente di una associazione che riunisce famiglie con figli autistici, l'Angsa, ha cercato risposte, «però è stato un buco nell'acqua. Non ci hanno dato retta più di tanto. Ci hanno detto: questa è la situazione, se volete ci sono i voucher».

Il Comune in effetti ha previsto dei voucher per le famiglie a basso reddito. Sono dati sotto forma di rimborso, quindi a spesa già effettuata. I voucher sono comunque limitati e in ogni caso non riguardano l'operatore che assiste i ragazzi, che di conseguenza diventa a totale carico delle famiglie. «In queste condizioni ci ritroviamo a non poter mandare i bambini ai centri estivi», evidenzia Francesca.

La sua battaglia non finisce qui. «Ho preso contatti con il difensore civico - ci spiega ancora -, ho provato a sollecitare i responsabili dell'Usl e verranno contattati i servizi sociali. Voglio capire se sia giusto che vengano calpestati così i diritti di mio figlio e di numerosi altri bambini». Poi aggiunge: «Questo problema riguarda tanti bambini. Io forse avrei potuto attivare un prestito o avrei trovato altre soluzioni. Ma questa situazione interessa tutti i bambini che hanno bisogno di un rapporto di assistenza "uno a uno"».

Chiediamo a Francesca: se avesse la possibilità di incontrare il sindaco di Aosta, in qualità di massimo referente dell'amministrazione comunale di Aosta, cosa gli domanderebbe? «Perché. Vorrei chiedergli perché», ci risponde.

 

 

Marco Camilli

 

 

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