Raid Macerata, l'Altra VdA: "rancore collettivo alimentato irresponsabilmente"

La portavoce Carpinello invita a guardare alla storia: quando c'è crisi si cerca un capro espiatorio su cui "sfogare la violenza identitaria"

AOSTA. «Dietro l'attentato di Macerata non c'è solo la follia di un nostalgico fascista. Ci sono le parole e i gesti di un rancore collettivo che viene continuamente e irresponsabilmente alimentato o tollerato». Lo afferma in una nota Carola Carpinello, portavoce di L'Altra Valle d'Aosta, commentando il raid xenofobo compiuto nella città marchigiana da un ventottenne, Luca Traini, arrestato per strage aggravata dal razzismo.

«Anche qui, in Valle D'Aosta, è arrivata l'ora di dire basta alla grammatica dell'odio», è scritto nella nota. «La storia dovrebbe insegnarci qualcosa: ogni volta che si verifica un aumento delle ingiustizie causato da un sistema economico - prodotto orgogliosamente occidentale - in cui sono in pochi a prevalere e in molti a soccombere, c'è chi lavora per sviare l'attenzione dalle vere responsabilità del disagio, trovando un capro espiatorio, un diverso da noi, su cui sfogare la violenza identitaria che porta non al riscatto ma nell'abisso», aggiunge Carpinello accusando poi direttamente «chi, come Lega, Casa Pound, Fratelli d'Italia, Forza Nuova non perde occasione per alimentare un racconto che individua nello straniero il nemico, l'usurpatore. Fino  a giustificare un gesto come quello di Traini».

«La libertà degli "altri", dei miserabili, dei senza terra, rimane la grossa sfida, ancora non vinta, della democrazia. Per vincerla bisogna chiamare il razzismo e il fascismo con il loro nome e iniziare a combatterli seriamente», conclude la portavoce.

 

redazione

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075