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Il voto del Consiglio regionale non risolve la crisi del Casinò di Saint-Vincent


La risoluzione delle larghe intese non cambia la situazione. Serve una legge che richiederà mesi, ma il Casinò può aspettare così tanto?

 

Casinò di Saint-Vincent

Il Casinò di Saint-Vincent può dirsi salvo grazie al voto di venerdì sera del consiglio regionale? La risposta è no.

Il documento approvato a larga maggioranza non mette alcun punto fermo su un dossier che si trascina ormai da un decennio senza che nessuno in tutto questo tempo abbia saputo (voluto?) dare risposte definitive.

Un esempio su tutti: l'impegno a ridurre ulteriormente il costo del personale non chiarisce né il "quanto", in termini di percentuale o di milioni di euro, né il "come". Sarà decisa la riduzione degli stipendi? Se sì, di quale entità? Si procederà con dei licenziamenti? E quanti? Saranno prese misure alternative? Quali? Non c'è alcuna indicazione.

La risoluzione oltretutto è un elenco di impegni e in questo caso "impegno" è sinonimo di "indicazione". Di quello che è riportato sul documento nulla è vincolante né per l'assessore alle Finanze a cui sono attribuite le deleghe alla casa da gioco né per la giunta regionale.

Per essere vincolanti, quegli impegni devono essere tradotti in legge e le leggi, si sa, devono seguire un loro percorso. Prima devono essere scritte. Sembra banale ma non lo è perché le disposizioni devono essere precise e se per esempio si intende procedere con un taglio del personale, serve trovare quella o quelle forze politiche disponibili ad accostare il proprio nome alla parola "licenziamento". Ammesso quindi che qualcuno si metta a scriverla, questa deve essere poi esaminata dalle competenti Commissioni e seguire un iter che può comprendere una lunga serie di audizioni e di approfondimenti vista la complessità del tema. Soltanto dopo può approdare in Consiglio regionale dove ovviamente deve essere discussa e, eventualmente, approvata. E qui vale di nuovo quanto scritto prima: se contiene misure drastiche, quanti politici vogliono essere determinanti nel renderle operative?

Per completare tutto il percorso ci si potrebbe impiegare mesi nelle migliori delle condizioni e cioè in presenza di un solido governo sostenuto da una solida maggioranza. E' evidente che questi due elementi ad oggi non ci sono e nel breve termine nemmeno esiste una proposta alternativa concreta.

L'impressione è dunque quella che servirà molto tempo, dei mesi. Il Casinò può permettersi di aspettare così a lungo?

Insomma, tutte le incognite che esistevano un giorno sono ancora presenti. Nessun dubbio è stato sciolto, anzi il dossier Casinò ne ha creato uno nuovo ed ancora più preoccupante: arriverà un governo stabile capace di prendere decisioni definitive sulla casa da gioco e di ricordarsi che, al di fuori delle sale da gioco, esiste un'intera regione che sta aspettando la politica per poter uscire definitivamente dalla crisi?

 

Marco Camilli

 

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