AOSTA. L'Umbria, roccaforte "rossa" nei decenni, svolta verso destra e vota Lega. I risultati delle elezioni di domenica 27 ottobre non lasciano spazio a dubbi: il Partito Democratico scivola al 22,4% e gli alleati del Movimento 5 stelle non raggiungono l'8% mentre la Lega Nord vola al 38% e Fratelli d'Italia oltrepassa i 10 punti percentuali. Il partito di Salvini conquista così la piccola regione e manda un segnale importante a tutta la politica nazionale.
L'eco della vittoria raggiunge anche la Valle d'Aosta con i leghisti pronti a rilanciare il voto anticipato. «La Lega si fa forte della sua vocazione di partito della gente e per questo, nonostante ciò che l'informazione quotidianamente ci racconta su Lega e Salvini, l'elettorato ci segue e dà il suo consenso. Anche la nostra coerenza ci premia: siamo un movimento che mette in pratica che dice al contrario di molti altri», dice la consigliera regionale Nicoletta Spelgatti commentando quanto accaduto nella piccola regione del centro Italia.
La Lega Valle d'Aoste auspica ancora elezioni regionali anticipate? La risposta di Spelgatti è affermativa: «La nostra Regione - dice - ha bisogno di una maggioranza forte, capace di dare risposte concrete alla crisi che si trascina da decenni e sta impoverendo la nostra regione». E sull'esito di un eventuale elezione pre-termine Spelgatti non ha dubbi: «le sensazioni sono molte positive. Non so se sarà un "Umbria bis", ma già i numeri delle elezioni europee hanno dato un chiaro messaggio alla politica valdostana su come sia orientato l'elettorato valdostano».
Per governare tuttavia serve la maggioranza e in Umbria la Lega ci si è avvicinata di molto grazie a Fratelli d'Italia. In Valle d'Aosta la situazione della destra e del centro-destra è molto diversa. «In questo momento - afferma Spelgatti - abbiamo un partner politico con il quale condividiamo il cammino nell'opposizione: Mouv'. Quando sarà il momento di affrontare la campagna elettorale regionale cercheremo di individuare soggetti politici che come noi abbiano la voglia di cambiare e non la paura dei cambiamenti».
I movimenti che hanno guidato per decenni la politica valdostana si stanno rendendo conto di cosa accade in Valle e in Italia? «Se ne sono accorti molto bene - dichiara la consigliera regionale - al punto che mantengono in piedi questa legislatura con maggioranze molto articolate e accettando anche la scomoda alleanza con Rete Civica pur di non cedere le poltrone e di non andare a casa».
Marco Camilli