Rete Civica: si torna alle urne nel peggiore dei modi

«Union Valdôtaine prima responsabile della situazione»


Rete Civica
AOSTA. "Una sconfitta dell'autonomia e dell'intera Valle d'Aosta": è un giudizio netto quello espresso da Rete Civica nel commentare l'imminente conclusione della quindicesima legislatura. 

"Nei settanta anni di storia dell'autonomia valdostana non si era mai verificato lo scioglimento del Consiglio regionale a neanche due anni dall'inizio della legislatura", fa notare il movimento. "Si torna alle urne nel modo peggiore: aggiungendo altri cinque mesi di paralisi dell'attività amministrativa, iniziata a dicembre, penalizzando l'erogazione di servizi essenziali e bloccando decisioni fondamentali per il futuro della Regione".

Secondo Rete Civica "gli interessi della comunità valdostana sono stati immolati sull'altare dei calcoli di partito e personali".

La responsabilità dell'UV
"La responsabilità di ciò che sta accadendo è di molti - sostiene Rete Civica -, ma di certo ricade più pesantemente su quelle forze che si sono rese permeabili alle infiltrazioni criminali. In particolare ricade sull'Union Valdôtaine che, oltre a non aver saputo reagire e difendere le istituzioni, ha usato questa crisi politica per i propri regolamenti di conti interni, senza un minimo di autocritica. Un triste epilogo. Se poi, come pare, alcune di queste forze pensano, in segreto, di trovare tra loro futuri compromessi, il cerchio di una pessima e volgare politica si chiude sulle teste di tutti".

Le elezioni comunali
"Sciogliendo ora il Consiglio regionale - sostiene RC - si vanno a sovrapporre le due campagne per le elezioni regionali e quelle comunali, due appuntamenti che dovevano rimanere nettamente distinti per riservare, non solo a parole, la giusta importanza all'appuntamento per il futuro dei nostri Comuni".

La riforma istituzionale
Rete Civica prosegue la sua analisi spiegando che "le elezioni anticipate con lo stesso sistema elettorale del 20 Maggio 2018 rischiano di restituirci la stessa frammentazione e instabilità. Noi avevamo proposto a tutti di affrontare, con uno scatto di orgoglio e di responsabilità e con una logica istituzionale, pochi e determinanti nodi irrisolti del sistema politico ed economico valdostano, e poi di andare al voto in autunno, dando agli elettori la possibilità di esercitare davvero un potere di scelta tra progetti di governo alternativi. Non è stato possibile, o meglio non si è voluto farlo".

Fiducia negli elettori
Rete Civica si dice infine "fiduciosa che i cittadini valdostani sapranno giudicare chi ha lavorato con concretezza, senza chiedere posti di potere o perseguendo logiche di convenienza, senza rifugiarsi in una opposizione di principio contro tutto e tutti, ma operando nell'interesse della comunità.
I cittadini voteranno senza farsi influenzare dagli slogan urlati e dalla demagogia di quei partiti come la Lega che, alla prova dei fatti, hanno già fallito nel governo della Regione e dimostrato, anche dall’opposizione, la propria sterile strumentalità".

"C’è bisogno, oggi più che mai, di un forte riscatto e di un impegno di tutte le migliori risorse civili, civiche e sociali per “risollevare la Valle d’Aosta” dalla depressione economica e politica in cui è stata sconsideratamente gettata e per combattere ogni forma di corruzione e di collusione con le organizzazioni di stampo mafioso", conclude Rete Civica.

 

 

 

E.G.

 

 

 

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