Bonus Covid, il Consiglio Valle dia un segnale di trasparenza e chiarezza

La fiducia nella politica ha subito un ennesimo duro colpo

 

InpsAOSTA. Quello che è avvenuto e sta avvenendo in questi giorni è drammatico. La fiducia verso la politica, già malata, ha subito un duro colpo. Mi riferisco allo scandalo dei parlamentari che hanno chiesto di accedere all'aiuto di 600 euro per i titolari di partite Iva in difficoltà a causa dell'emergenza Covid-19. Non sarà un grave delitto, ma è moralmente discutibile. Sono stati definiti "furbetti" perché nel loro comportamento c'è la filigrana del: "ma a noi nessuno può arrivare, siamo al di sopra di ogni sospetto".

Leggere che la reazione è stata quella di prendersela con il capo dell'Inps, che secondo alcuni avrebbe strumentalizzato la notizia, e quindi chiedono spiegazioni ha il sapore della casta, o quanto meno di coloro che si considerano una casta e non al servizio del paese, che si attestano sui bastioni dei privilegi al di sopra di ogni moralità e rispetto verso coloro che in questo momento sono veramente in difficoltà.

La questione squisitamente giuridica, per cui è già stato interpellato il garante per la privacy, a noi persone che viviamo la quotidianità importa poco ed è inutile che ci venga spiegato che l'interrogazione è per difendere il nostro diritto alla privacy.

Rimane il gesto immorale e vergognoso, come l'aver grattato il fondo del barile. Più a fondo di così non è possibile.

Voglio credere che questa sia la minoranza della minoranza, quattro furbetti che hanno provato. La maggioranza dei parlamentari non è così, non ha neppure pensato di fare un gesto simile.

Fa più rumore una quercia che cade che una foresta che cresce, avrebbe detto il saggio cinese Laozi nel IV secolo A.C.. Questo rumore ha quale risultato il fornire un'ulteriore prova a supporto della generalizzata sfiducia verso la politica, quella che viene chiamata “l'antipolitica”.

Lo scandalo dovrebbe essere lo sprono per una verifica morale dell'essere politico. In questo ambito ci permettiamo di suggerire un gesto da parte dei consiglieri regionali: una semplice dichiarazione agli elettori per dire che nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta non ci sono stati e non ci sono "furbetti". Questo perché c'è bisogno di chiarezza e trasparenza altrimenti si ha l'impressione che la politica stia ormai sprofondando nel baratro della vergogna.

Non si chiede un'inchiesta, si chiede solo un'assicurazione. 



Cesare Neroni

 

 

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