L'analisi del Coordinamento di RC sulla situazione in Regione e sul ruolo del Partito Democratico nel Progetto Civico Progressista
La verifica all'interno della maggioranza regionale deve iniziare e «concludersi prima della convocazione» di metà settembre. All'interno del Progetto Civico Progressista inoltre servirebbe una partecipazione «più compatta e convinta» del Partito Democratico. Lo afferma il Coordinamento di Rete Civica riunitosi giovedì per discutere e analizzare la situazione politica in Regione, i rapporti con gli autonomisti alleati di governo e il futuro del PCP.
Sul Progetto Civico Progressista il Coordinamento di RC auspica che «il dibattito in corso nel PD» consenta al partito di «decidere una più compatta e convinta partecipazione al Progetto unitario dei progressisti valdostani». Dal canto suo Rete Civica conferma di voler «investire importanti risorse» nel progetto unitario dei progressisti. Se così farà anche il PD, osserva il Coordinamento, «ne deriverebbe un rafforzamento» di entrambe le parti, cioè Partito Democratico e Progetto Civico Progressista.
Altro capitolo oggetto di confronto: la verifica di maggioranza che il PCP chiede da mesi, invano. La verifica «si ritiene che debba essere avviata e concludersi prima della convocazione del Consiglio regionale del 22 settembre - afferma il Coordinamento -, in modo da consentire a tutti soggetti politici di decidere se confermare la collaborazione fra progressisti e autonomisti concordata a ottobre 2020 sulla base di definiti punti programmatici».
Per «rilanciare l'azione del governo sono necessari disponibilità e dialogo costruttivo, che da parte di RC non sono mai venuti, nonostante la narrazione distorta che qualcuno ha cercato di far prevalere», aggiunge il Coordinamento. «Senza questo cambio di passo e di atteggiamento si protrarrà la situazione di incertezza che poteva chiudersi molto tempo fa e il cui costo non deve ricadere» sui valdostani.
L'attenzione torna quindi sul documento che i progressisti hanno consegnato a giugno agli alleati autonomisti. I punti del documento «sono del tutto ragionevoli e coerenti con il Programma di governo concordato a inizio legislatura», evidenzia il Coordinamento di Rete Civica. «L'azione per il rilancio di una economia sostenibile, il potenziamento del trasporto ferroviario, la gestione delle opportunità del PNRR, la definizione di una visione organica dell'organizzazione della sanità territoriale e dell'ospedale regionale, la lotta ai cambiamenti climatici, la politica scolastica, l'impostazione della riforma istituzionale per dare stabilità di governo, per fare solo alcuni esempi, richiedono un’azione coerente con quanto concordato ad inizio legislatura. Se altre sono le scelte - conclude il Coordinamento di Rete Civica - bisogna che gli autonomisti lo dicano e ne spieghino le ragioni».
Elena Giovinazzo