Sanità 'clientelare', ma nessun reato: Procura di Aosta chiede l'archiviazione

Le indagini accertano rapporti 'anomali' con la politica. Adu chiede le dimissioni dell'assessore Barmasse

 

Sede dell'assessorato alla sanità

Nessun reato, ma una gestione «clientelare» della sanità è quanto emerso dalle indagini della procura di Aosta su assunzioni interinali all'Usl valdostana e gestione delle liste di attesa delle operazioni in ospedale. 

Il pm Luca Ceccanti ha chiesto l'archiviazione del fascicolo che si era concentrato in particolare sull'assunzione di interinali tramite la società Synergie Italia e su un'operazione effettuata in ospedale al padre di un consigliere regionale in una fase dell'emergenza sanitaria in cui gli interventi nion salvavita erano sospesi.

Dagli accertamenti compiuti dalla Digos sui fatti in questione non sono emersi illeciti penali. Però la relazione del pm evidenzia una gestione «domestica» dell'azienda Usl nonché rapporti «anomali» tra il potere politico e l'ex direttore generale dell'Usl Angelo Michele Pescarmona.

Questi rapporti «anomali» avrebbero consentito agli uffici dell'assessore regionale alla sanità Roberto Barmasse di telefonare al primario di urologia per segnalare il rinvio dell'operazione a cui si doveva sottoporre il padre di un consigliere regionale. Operazione che, a quel punto, è stata riprogrammata insieme ad altre indicate come urgenti in un momento in cui gli interventi non salvavita erano stati sospesi a causa dell'alto numero di ricoveri per Covid-19.

E sempre quei rapporti «anomali» tra politica e vertici dell'azienda sanitaria di via Guido Rey avrebbero permesso all'ex direttore dell'Usl di indicare nominativi da assumere tramite l'agenzia di somministrazione di lavoro interinale, senza comunque esercitare pressioni o condotte illecite secondo il parere del pm.

Un altro caso di ingerenza dei rapporti tra politica e Usl è emerso dagli accertamenti sulla nomina del direttore di chirurgia. Il reggente dell'epoca, Flavio Peinetti, avrebbe chiesto all'Usl di velocizzare la procedura per la selezione del nuovo direttore in quanto voleva partecipare alla procedura, ma stava per superare il limite di età dei 65 anni. Un intervento dell'assessore alla sanità ha portato tuttavia l'Usl a organizzare la selezione quando ormai Peinetti aveva già compiuto 65 anni.

Adu: Barmasse presenti le dimissioni

Commentando quanto emerso dalle indagini della Procura di Aosta, Adu chiede le dimissioni dell'assessore Barmasse. «Nessun rinvio a giudizio, nessun reato commesso - evidenzia il movimento politico in una nota -. Tuttavia il pm sottolinea "poco trasparenti e inopportune invasioni di campo" tra la sfera politica e amministrativa, e ancora: gestione della sanità pubblica all’insegna di "pressapochismo, clientelismo e favoritismo"; "esigenze di tutela di interessi personalistici"; il personale interinale nominato violando "il doveroso presidio di salvaguardia minima" della parità di trattamento». 

«Ribadiamo che la guida di Barmasse è fallimentare», aggiunge Adu citando anche il progetto di ampliamento dell'ospedale. «Alla luce di tutto questo», conclude la nota, «non possiamo che stigmatizzare l'operato dell'assessore Barmasse e chiedere, a gran voce, le sue dimissioni».

 

 

Marco Camilli

 

 

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075