Condanne Casinò, Lavevaz: niente sospensione delle esecuzioni immobiliari

Discussa oggi in Consiglio regionale una interrogazione a risposta immediata sulle condanne in Corte dei conti

 

La procedura di esecuzione immobiliare per la sentenza di condanna in Corte dei conti dei finanziamenti al Casinò di Saint-Vincent non sarà sospesa dalla Regione, almeno per ora. A dichiararlo il presidente Lavevaz in risposta ad una interrogazione a risposta immediata firmata da Mauro Baccega (gruppo misto), uno degli amministratori condannati dai giudici contabili a risarcire l'amministrazione regionale.

«Alcuni amministratori» hanno estinto il debito, ha spiegato Baccega, mentre «altri hanno in itinere vertenze nei confronti delle rispettive compagnie assicurative e c'è addirittura un caso limite di un ex amministratore regionale che ha appreso della prosecuzione della procedura di pignoramento dei propri immobili pur avendo da più di due mesi la capienza sul proprio conto corrente». Contro la sentenza di condanna della Corte dei conti sono già stati presentati alcuni ricorsi sui quali i giudici devono ancora pronunciarsi. Secondo Baccega il governo regionale potrebbe agire «in autotutela» e «dare disposizioni all'Avvocatura regionale per sospendere le procedure nell'attesa delle pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione». Una possibilità che «era stata prospettata a suo tempo».

Dal presidente della Regione è arrivata la risposta negativa. «La Giunta regionale - ha spiegato - ha dato mandato a un legale per l'esecuzione della sentenza n. 350/2021 della Terza sezione centrale d'appello della Corte dei Conti, quindi di un preciso obbligo di legge: eventuali disposizioni impartite al legale sarebbero in conflitto con il mandato conferito».

Esiste la possibilità per il creditore - cioè la Regione - di sospendere l'istanza. «Questa opzione - ha affermato Erik Lavevaz - sarà presa in considerazione nel momento in cui, tenendo conto dei tempi della procedura esecutiva e dei tempi per i ricorsi pendenti avanti la Corte di Cassazione e alla Corte Costituzionale, dovessero profilarsi conseguenze irreversibili legate alla vendita degli immobili che possano esporre l'Amministrazione a responsabilità, e quindi qualora si configurino esigenze legate al perseguimento dell'interesse pubblico».

 

 

redazione

 

 

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