Tra Uppi e Adava è scontro sulle locazioni turistiche

Il ddl sulla regolamentazione della locazione turistica in dirittura d'arrivo riaccende lo scontro tra piccoli proprietari e albergatori

 

Cogne

È un "no" deciso quello dell'Uppi Valle d'Aosta all'ipotesi di una assimilazione per legge della locazione breve turistica e della realtà alberghiera. L'Unione dei Piccoli Proprietari Immobiliari mette le mani avanti rispetto al disegno di legge sulle locazioni turistiche che la Giunta regionale presenterà in breve tempo, secondo quanto comunicato alcuni giorni fa dall'assessore Jean-Pierre Guichardaz in Consiglio regionale.

«Il testo è ancora ignoto», chiarisce l'Uppi, e «pertanto non è possibile dare un aprioristico assenso». Però nel 2019 l'assemblea dei soci aveva già «respinto integralmente» una proposta sull'argomento. L'eventuale aumento della pressione fiscale con l'introduzione dell'imposta di soggiorno più altre incombenze burocratiche potrebbero «comportare il venir meno di numerosi turisti negli appartamenti privati, con grave danno all'economia locale e, in particolare, travolgendo l'indotto economico dei piccoli Comuni, derivante dalla presenza turistica».

Secondo l'Uppi l'affitto turistico non può essere appesantito da incombenze uguali o simili a quelli di chi fa dell'accoglienza un'attività imprenditoriale. Serve «tracciare una linea netta tra le locazioni brevi (sotto i 30 giorni), svolte in forma imprenditoriale, e le locazioni turistiche (oltre i 30 giorni) svolte in forma non imprenditoriale». Altrimenti la normativa finirà per penalizzare coloro che affittano a turisti stanze o alloggi per integrare il reddito «o semplicemente per far fronte alle imposte sulla casa».

L'Unione respinge poi le accuse di scarsa trasparenza. «Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni del presidente di Adava Filippo Gérard, che ci appaiono inaccettabili e offensive». Locazioni turistiche e alberghi sono due categorie che «non solo non possono fare l’una concorrenza all’altra, ma nemmeno sono paragonabili - affermano i rappresentanti dei piccoli proprietari immobiliari valdostani -. Meno ancora possiamo accettare che la fattispecie della locazione turistica superiore ai trenta giorni venga accusata, anche non troppo velatamente, di non essere svolta alla luce del sole poiché si tratta di una fattispecie contrattuale già strettamente regolamentata e sufficientemente caricata di incombenze burocratiche, oltre che di oneri impositivi».

«Ci chiediamo - aggiunge infine l'Uppi - se l’opportunismo che l'Adava ravvisa nella nostra difesa della piccola proprietà immobiliare, non lo si possa ravvisare nella richiesta di leggi e regolamentazioni che riguardano gli altri e, nello specifico, un settore, come quello della locazione turistica superiore ai trenta giorni, dal quale gli albergatori non hanno nulla da temere, ma semmai solo da guadagnare, generando interesse turistico per la nostra Regione che, in una più ampia visione, non può che andare anche a loro vantaggio».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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