Elezioni del pareggio tra autonomisti e centrodestra. Ma a vincere è l'astensionismo

Eletti Spelgatti e Manes che promettono collaborazione, ma più di un valdostano su tre non vota

 

Elezioni politiche - sala stampa

Le elezioni politiche si concludono in piena notte in Valle d'Aosta con un pareggio politico. A nessuna delle due principali forze in campo - autonomisti e PD da una parte, blocco del centrodestra dall'altra - è riuscito il "colpaccio" di portare entrambi i propri rappresentanti in parlamento a Roma e dare un segnale politico importante in ambito regionale.

Con la vittoria dell'unionista Franco Manes l'Union Valdôtaine si "riprende" la Camera con un netto stacco di voti rispetto alla principale rivale politica Emily Rini, però allo stesso tempo "perde" il Senato (anche se per una manciata di voti, appena 227) conquistato dalla Lega con l'ex presidente della Regione Nicoletta Spelgatti a scapito di Patrik Vesan. 

A incidere sul risultato due outsider: Augusto Rollandin ha scompigliato le carte al Senato con un risultato di tutto rispetto, 7.272 voti, e Giovanni Girardini alla Camera si è portato a casa 6.398 voti. In più, a intercettare i voti della sinistra, le candidate Pulz e Guichardaz entrambe a doppia cifra percentuale.

1 a 1 e palla al centro?

Cristina Machet, presidente dell'UV, esprime una certa soddisfazione per quanto fatto. L'esito del voto di domenica «conferma il radicamento dell'Union e degli autonomisti. Siamo molto contenti e soddisfatti per l'elezione di Franco, spiace molto per aver perso di pochissimo al Senato», dice.

La neo senatrice Nicoletta Spelgatti commentando a caldo il risultato che l'ha vista vincere sottolinea che «qui non c'è stato il traino nazionale. Come sempre è stata un'altra partita tutta giocata sul territorio e anche tutti gli appelli al "non voto" di Fratelli d'Italia possono avere chiaramente inciso». Centrodestra Unito? «Bisogna proseguire su questa strada, da parte nostra la disponibilità c'è, bisogna capire cosa faranno gli altri», dice l'esponente leghista.

Il sindaco di Doues Manes evidenzia che «la campagna elettorale non ci vedeva favoriti» riferendosi a Vesan che, al Senato, ha mancato l'elezione per pochissimi voti. «Porteremo i problemi delle valdostane e dei valdostani a Roma e sarà importante il rapporto con il Consiglio regionale e con le associazioni locali. Credo sia fondamentale impostare da subito un dialogo tra parlamentari della Valle d'Aosta» e «raggiungere obiettivi unitari».

Al di là di eletti e non eletti, non bisogna dimenticare che la giornata di domenica è stata pesantemente segnata dal forte astensionismo che nella nostra regione ha raggiunto livelli altissimi. Più di un elettore valdostano su tre ha disertato i seggi a ulteriore conferma di una disaffezione per la politica che galoppa a velocità preoccupante.

 

Marco Camilli

 

 

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