L'iniziativa presentata dal capogruppo della Lega bocciata con 20 astensioni e 14 voti a favore
Partire dal diritto alla casa per garantire ai figli di genitori separati il diritto alla bigenitorialità, riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia del 1989. Questo l'obiettivo di un ordine del giorno che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha discusso e respinto (20 astensioni e 14 sì) nel corso dell'ultima seduta. Se approvato, l'odg avrebbe impegnato l'amministrazione regionale ad attivare contributi economici per genitori separati e divorziati per il pagamento del canone di locazione.
Nell'illustrare l'iniziativa, il capogruppo della Lega Andrea Manfrin ha ricordato che «molti uomini che affollano le mense per i poveri o dormono in macchina sono padri. Una presenza in crescita sul totale di 4,1 milioni di abitanti che sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare». Inoltre «uno degli studi italiani più autorevoli, condotto dall'associazione ex Centro Assistenza Genitori Separati, nel periodo 1994-2002, stima il rischio di omicidio/suicidio nei genitori separati in 556 su 761 casi considerati (citato in Gaetani, 2013)».
Le condizioni difficili che affrontano i genitori separati si riflettono sui figli. «Il 70% dei giovani detenuti è cresciuto in situazioni di deprivazione genitoriale», ha riferito ancora il capogruppo leghista. Dall'assenza di bigenitorialità, cioè della mancata presenza di entrambi i genitori nel percorso di crescita, derivano per i figli «gravissime le conseguenze sul piano psicologico ed esistenziale: tra le conseguenze della PAS (la sindrome da alienazione genitoriale, ndr) si citano l'uso di stupefacenti, la dipendenza da internet, gli abbandoni scolastici e i disturbi dell'apprendimento».
Nella replica l'assessore alle politiche sociali Roberto Barmasse ha comunque assicurato «l'impegno di approfondire la questione». In ogni caso «per quanto riguarda la locazione, se le persone hanno requisiti richiesti, possono accedere alle misure di sostegno già attive».
redazione