Monitoraggio Lea, Marzi: la sanità valdostana funziona

In Consiglio regionale discusso il monitoraggio del Ministero della Salute sui Livelli essenziali di assistenza che boccia la sanità pubblica valdostana

 

ospedale

Il report del ministero della Salute che assegna alla Valle d'Aosta tre insufficienze su tre nel monitoraggio dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, «non dà una fotografia corretta del servizio sanitario regionale». Così l'assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, rispondendo in Consiglio Valle alle domande dei gruppi di minoranza Lega e Pcp.

«Il monitoraggio dei Lea, che è relativo al 2021, presenta problemi oggettivi nella raccolta dati, sui quali si sta lavorando per migliorare i riscontri futuri», ha dichiarato Marzi. Alcuni indicatori utilizzati dal ministero per assegnare i voti finali «sono pensati per regioni di altre dimensioni e complessità di territorio, che penalizzano a priori la nostra regione e che determinano il risultato negativo».  Secondo Marzi il sistema sanitario pubblico valdostano «esiste, funziona».

«Dal 2022 - ha riferito ancora l'assessore durante il suo intervento in Consiglio regionale - è in atto da parte dell'Usl il lavoro di audit sugli indicatori risultati più critici nel corso dell’ultimo monitoraggio disponibile (quello del 2020) e i cui effetti saranno riscontrabili nel monitoraggio dei dati 2022 e 2023».

Le dichiarazioni dell'assessore non hanno soddisfatto la minoranza. La capogruppo del Pcp, Erika Guichardaz, ha evidenziato i «pessimi risultati a fronte della spesa sanitaria più alta della media nazionale: tutti noi riceviamo ogni giorno segnalazioni di persone che stanno giornate sulle barelle in pronto soccorso, persone che non hanno i turni di guardia medica, liste d'attesa infinite. Siamo sicuri sia una questione di dati errati e non vi sia un problema reale?».

Andrea Manfrin, capogruppo Lega VdA, ha definito «debole la giustificazione sull'invio di dati errati che poi si sarebbe cercato di sostituire precipitosamente. Non è la prima volta che sentiamo questa motivazione e non so se ci sia qualcuno che continuamente manda dati sbagliati al Ministero».

 

 

Clara Rossi

 

 

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