Corruzione, Renzi: "Non basta lo sdegno, regole più dure"

Il Consiglio dei ministri slitta a venerdì mattina

Montecitoriox300"Su 50mila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio. Non basta lo sdegno: regole più dure domani in consiglio ministri". Con un tweet postato nelle prime ore del mattino, il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sul tema caldo del giorno, all'indomani della impasse in cui il governo si è trovato per decidere l'allungamento dei tempi di prescrizione per il reato di corruzione. Un ddl che era stato annunciato martedì e che avrebbe dovuto ricevere il via libera del Consiglio dei ministri. Invece il Cdm, annunciato in un primo momento per giovedì mattina, slitta a venerdì pomeriggio. E fra le cause, a quanto risulta al VELINO, ci sarebbero proprio le misure sulla riforma della prescrizione, che vede contrario il Nuovo centrodestra.

"Non è saggio legiferare sulla base dell'onda emotiva suscitata da fatti gravissimi come sono quelli romani - dichiara alle agenzie l'alfaniano Fabrizio Cicchitto all'ora di pranzo -. Allungare i tempi della prescrizione vorrebbe dire mettere in conto già in partenza che la durata inusitata dei processi rimarrà inalterata". Passano un paio d'ore e Palazzo Chigi diffonde la nota del rinvio del Consiglio dei ministri. Una dilazione di una giornata e mezzo che, nelle intenzioni, dovrebbe servire a trovare un'intesa. Obiettivo: mandare in Parlamento un ddl light che possa essere digeribile anche dagli alleati di Ncd. Non proprio il massimo per il Pd, costretto già a rinunciare a un decreto per non urtare la “sensibilità" del Nuovo centrodestra. Che sulla questione, come su tutti i temi della giustizia, mostra di avere una totale affinità con Forza Italia.

Le parole di Cicchitto sono infatti in assoluta sintonia con quelle del senatore azzurro Maurizio Gasparri, che dagli studi di Omnibus in mattinata di ieri si era detto contrario a “una norma che allunghi i tempi dei processi in Italia": "Credo sia meglio garantire una maggiore rapidità".

Del resto, in un'intervista a Repubblica, il Guardasigilli aveva annunciato un provvedimento che avrebbe compreso anche la reintroduzione del falso in bilancio, depenalizzato dal secondo governo Berlusconi. Intanto sul fronte opposto il Movimento cinque stelle accusano i democratici di aver contribuito a bloccare tutte le loro proposte sul tema in Parlamento, dal voto di scambio alla diluizione della legge sull'autoriciclaggio: "Renzi si sveglia solo oggi dopo lo scoppio di Mafia Capitale, ma da maggio Pd, Forza Italia e Lega insabbiano le leggi anti-corruzione presentate in Parlamento da M5S e da altre forze. La verità è che dopo la corruzione nell'Expo di Milano, nel Mose di Venezia e ora la Mafia Capitale di Roma, siamo ancora ostaggi di un premier che non può nulla contro la corruzione e la mafia dilagante in Italia, perché è lui stesso garante del Patto del Nazareno".

 

Clara Rossi

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