Dure le reazioni alle parole del consigliere Domenico Aloisi. Anche Forza Italia prende le distanze
«Émile Chanoux? Era un fascista. Da questo emerge chiaramente la falsità storica della Resistenza in Valle d'Aosta». Così Domenico Aloisi, ex consigliere comunale di Msi e attuale consigliere fiduciario di Fratelli d'Italia, in occasione del congresso del partito. Parole accompagnate da un documento in cui Chanoux risultava iscritto al partito fascista e che non sono di certo passate in sordina. Anzi, hanno originato una bufera in ambito politico.
Pour l'Autonomie parla di un tentativo di infangare con ipotesi di fascismo la figura umana e politica di Émile Chanoux. «La sola idea di operare una distorsione di tal portata su chi ha sacrificato la propria vita in nome dell’ideale di Resistenza al regime nazi-fascista - dice il segretario Aldo Di Marco -, è priva sia di costrutto che di coerenza, e per questo supera i limiti del paradossale per approdare direttamente nell’assurdo. A questo signore che la storia la manipola a suo uso e consumo con insinuazioni sconfessate da dati di realtà inoppugnabili - aggiunge Di Marco -, voglio solo far presente che sulla strada lunga e complessa che porterà Fratelli d’Italia a venire a patti con i propri retaggi del passato, questa scelta di adombrare dubbi inesistenti di fascismo su uno dei padri della nostra autonomia costituisce un vero passo falso, che però tanto ci dice sulle sue aspirazioni politiche ed il suo modo di realizzarle».
Il partito di Forza Italia, alleati di coalizione con FdI, è intervenuto così: «oltre a prenderne le distanze, intendiamo affermare il nostro fermo posizionamento antifascista, così come siamo sempre stati anche anticomunisti, poiché il nostro partito ripudia e combatte ogni forma di totalitarismo e dittatura. Su simili temi non può esserci alcun tipo di equivoco e simili temi non possono essere trattati con questa superficialità».
«No cari Fratelli d'Italia, Emile Chanoux non era fascista, è stato ucciso dai fascisti, mentre è fascista invece chi crede di riscrivere la storia», la reazione del Partito Democratico.
«Sul sangue di Chanoux e sul suo esempio non si può speculare e farne una macchietta da mettere alla berlina», il commento dell'assessore Luciano Caveri. «Fu lui con i suoi scritti e con il suo esempio di amore per la nostra Valle l'ispiratore dell'autonomismo valdostano».
Albert Chatrian, coordinatore di Alliance Valdôtaine, esprime «indignazione e sconcerti» a proposito delle affermazioni di Aloisi. «L’accusa mossa, quella di un Émile Chanoux fascista, non solo è offensiva, ma persino ridicola ed è stata inserita nel quadro di una polemica speciosa nei confronti dell’area politica autonomista, che in Chanoux ha da sempre un punto di riferimento ideale e morale». Ancora Chatrian: «Si vergognino gli eredi del fascismo che mostrano ai valdostani il loro vero volto».
Clara Rossi