Referendum legge elettorale, Testolin: le regole sono chiare

In Consiglio Valle dibattito sulla consultazione referendaria sulle tre preferenze. PCP: scelta della data è un atto politico

 Sede del Consiglio Valle

«Le regole sono molto chiare. Possono non piacere, ma sono quelle definite per legge. E su queste basiamo la nostra azione procedurale». Così il presidente della Regione, Renzo Testolin, intervenendo questa mattina in Consiglio Valle nel dibattito sulla questione del referendum confermativo sulla legge elettorale regionale.

«Da domani abbiamo 30 giorni per indire il referendum - ha affermato Testolin -. Dalla sua decretazione si potrà scegliere una data compresa tra i 60 e 90 giorni. La norma non prevede l'esclusione di alcuni specifici mesi dell'anno, bensì una precisa finestra temporale entro cui fare il referendum». Quest'ultimo, «nel caso in cui venga effettuato prima delle elezioni regionali, influirà in maniera vincolante sulla definizione delle preferenze di lista per le consultazioni regionali».

«Capisco che possa essere spiacevole non poter conoscere l'esito del referendum a priori - ha commentato poi il presidente della Regione - ma le regole sono queste e sono frutto di un confronto con gli uffici regionali che, con dovizia di particolari e attenzione, hanno dato un'interpretazione molto chiara».

Secondo il gruppo Progetto Civico Progressista «la scelta della data del referendum rappresenta un atto politico che deve essere orientato a favorire la più ampia partecipazione», come affermato da Chiara Minelli. «L'incertezza - ha poi affermato la capogruppo Erika Guichardaz - è la cosa più preoccupante sia per le elezioni comunali che per quelle regionali: chi dovrà raccogliere le firme per presentare le liste avrà grosse difficoltà».

Il capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha parlato di «un assurdo mai visto» riferendosi alle tempistiche per organizzare le liste elettorali. «Le date di svolgimento della consultazione referendaria aprono scenari paradossali in cui addirittura potremmo trovarci in fase di campagna elettorale regionale a parlare di referendum o andare a votare per il rinnovo del Consiglio Valle dovendo anche pronunciarci su come regolare le consultazioni per il rinnovo del Consiglio»

Per Mauro Baccega, gruppo Forza Italia, «questa Assemblea aveva il compito di favorire l'avvicinamento dell'elettorato al voto, invece con questo percorso irto di insidie e di incertezze lo abbiamo allontanato. Questo è un fallimento di tutto il Consiglio regionale».

Per la maggioranza, il capogruppo dell'Union Valdôtaine Aurelio Marguerettaz ha affermato che i promotori del referendum confermativo sono politicamente «molto distanti tra loro e hanno fatto passare dei messaggi che nulla avevano a che fare con questo referendum, che invece è molto semplice: volete o meno questa legge? Tutto il resto è fantasia. Siete partiti con il vento in poppa: oggi ci sono 2.273 firme e mi pare che qualcuno non si sia impegnato nella raccolta. Se il 5% delle firme risultasse non corretto, il referendum non si sarebbe potuto fare, allora sette consiglieri hanno lanciato un paracadute presentando loro la richiesta. La gente vuole le tre preferenze: andrete incontro ad una brutta figura».

 


E.G.

 

 

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