L'iniziativa firmata Borluzzi: «dare alla Valle d’Aosta la libera scelta della lingua da affiancare all’italiano, tra l'indispensabile inglese e il francese spazzaturato»
Una proposta di legge costituzionale per «permettere in Valle d’Aosta la libera scelta della lingua da affiancare all’italiano, tra l'indispensabile inglese e il francese spazzaturato nonostante la sua imposizione scolastica». L'iniziativa è di Giancarlo Borluzzi, già coordinatore regionale di Alleanza Nazionale e candidato per Azione Sociale di Alessandra Mussolini.
Borluzzi spiega in una nota di voler inviare la proposta a «tutti i parlamentari» e «altri soggetti» con lo scopo di «aggiornare alcuni insensati dettati presenti nel Titolo Sesto dello Statuto della Valle d’Aosta al fine di assecondare il legittimo desiderio di chi vuol inserirsi nella realtà linguistica del mondo senza contribuire a stralunate finzioni francofone».
Il comunicato attacca la «carnevalesca finzione di francofonia che si vaneggia in Valle d’Aosta» e anche i partiti della coalizione di centrodestra. A partire dalla coordinatrice di Forza Italia Emily Rini, ex esponente dell'UV, che da assessore regionale all'Istruzione fece «prevalere le ubriache aspettative politiche dell’Unione Valdostana sulle giustificate aspirazioni dei genitori», per poi continuare con «i due altri comitati elettorali valdostani che utilizzano i simboli dei partiti del centrodestra nazionale» che «o sono collegati al talebanismo dell’Unione Valdostana o tacciono sulle patologiche frottole etnolinguistiche di quest’ultima per ragioni intuibili quanto condannabili».
«La pagliacciata francofona va condannata sia per la penalizzazione scolastica che comporta», si legge ancora nella nota, e «l'unica azione seria nell’interesse specifico della Valle d’Aosta consiste nell’appellarsi ai membri del Parlamento, al Presidente della Repubblica e alle persone di cultura affinchè conoscano e nel loro ambito agiscano contro la sconcertante finzione linguistica valdostana».
redazione