L'Altra VdA: legge su reddito minimo rischia di diventare misura assistenzialista

 

La proposta sarà esaminata questa settimana dal Consiglio regionale

AOSTA. La proposta di legge sul reddito minimo garantito che questa settimana sarà discussa in Consiglio regionale "non garantisce né una durata nel tempo adeguata, e che permetta alla persona di guardare al futuro con un po' di serenità, né una somma aggiornata alla soglia di povertà attuale". Lo affermano i portavoce di L'Altra Valle d'Aosta, Carola Carpinello e Andrea Padovani.

Il testo del PD "non è una riforma strutturale", aggiungono, e "se non è accompagnato da politiche di lotta alla disoccupazione, non risolve affatto la crisi economica, ma rischia di diventare una misura meramente assistenzialista o, peggio ancora, una misura assistenzialista e clientelare."

"La nuova proposta del PD, che per noi non è una riforma strutturale - affermano ancora i due portavoce -, sembra predisposta per un intervento a favore di sole 500 persone, e quindi non di tutti coloro i quali a causa della crisi non arrivano a fine mese. Oggi i periodi di disoccupazione possono essere molto lunghi, il numero delle persone in difficoltà è stimato in crescita, diverse fonti tra cui l’Istat indicano nel 2014 una povertà relativa in Valle d’Aosta del 7,7%, pari a 9.856 persone, più alta della media del Nord Ovest d’Italia (4,9%). Per non parlare della povertà assoluta, che riguarda 3.400 famiglie, e della disoccupazione, che tocca l’8,9% della popolazione attiva, cioè circa 5.400 persone".

 

E.G.

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