L'assessore regionale alla Sanità risponde ai sindacati smentendo anche ipotesi di accorpamento col Piemonte
AOSTA. "Il nostro è un modello di eccellenza, che continuerà a basarsi sulla stretta ed efficace collaborazione tra ospedale e territorio, con tutte le proprie figure coinvolte, come i tecnici del soccorso, il personale infermieristico e i medici rianimatori e d'urgenza. Ribadisco quindi che il mantenimento del 118 e di tutta l'organizzazione dell'emergenza è una priorità della nostra azione". Così l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson, risponde ai timori dei sindacati sull'ipotesi di smantellamento del sistema "118" valdostano e di accorpamento al Piemonte.
"Il nostro ambito di emergenza-urgenza sarà riorganizzato rispettando l'indirizzo politico volto a garantire, sempre e ovunque, da Gressoney a Courmayeur, l'eccellenza degli attuali standard di sicurezza e di assistenza per i tutti gli utenti" assicura l'assessore in una nota aggiungendo che le professionalità "rimarranno in Valle d'Aosta, pur cambiando o modificando i propri modelli lavorativi, adeguandoli a quelli in vigore da decine di anni in altri paesi europei, come ad esempio l'impiego degli infermieri sull’ambulanza, specializzati in "area critica", la cui sperimentazione ha dato esiti positivi per gli stessi pazienti, come è dimostrato da questo modello attuato da diversi anni nella sede di Morgex".
Sull'accorpamento al Piemonte, poi, Fosson ribadisce la "contrarietà, come ha fatto lo stesso Presidente della Regione, su questa presunta unificazione, peraltro contraria all'attuale Legge regionale sull'emergenza, riaffermando e ribadendo - conclude la nota - quanto sostenuto in Consiglio regionale nel corso dei lavori del 7 ottobre: non ci sarà nessun accorpamento della Centrale Unica del Soccorso e quindi del nostro servizio 118".
Clara Rossi