I sindacati stigmatizzano la chiusura del Servizio migranti

 

Fp Cgil, Savt e Uil Fpl invitano il governo regionale "a fare un costruttivo e sensato passo indietro"

AOSTA. "Lascia profondamente sgomenti apprendere dagli organi di stampa, che la Giunta Regionale ed esclusivamente questa, visto il parere favorevole di Celva e Comune di Aosta al proseguimento del servizio, abbia deciso la chiusura del CCIE- Servizio Migranti, a partire dall'anno ormai prossimo". Lo scrivono in una nota di Fp Cgil, Savt e Uil Fpl stigmatizzando quanto stabilito dall'esecutivo.

"Non si capiscono - si legge - le ragioni sottese all'annullamento di un servizio storico erogato da ben 25 anni a tutt'oggi, cosa che di per se dovrebbe spingere la cittadinanza tutta, al netto del pregiudizio ideologico, ad interrogarsi su talune scelte". "Non ci convince il discorso di tagli ineludibili, perché se il bilancio di previsione recentemente redatto, ribadisce ed esplicita (anche in numerose dichiarazioni della maggioranza) gli stanziamenti sulle politiche sociali che conosciamo, sfugge il senso, a meno che - continuano i sindacati - non si vogliano spostare su altre voci di spesa, le risorse sino ad oggi erogate (220 mila euro): in tal caso una “razionalizzazione” che dovrebbe essere spiegata a fondo".

"Se la mamma valdostana scambia due chiacchiere con la mamma tunisina, aspettando i figli fuori dalla scuola e se sul posto di lavoro fatichiamo fianco a fianco col collega albanese, una parte del merito seppur discreta e silenziosa, è del Servizio Migranti" sottolineano Fp Cgil, Savt e Uil Fpl spiegando l'importanza del servizio. "

"Non possiamo che invitare la Giunta a fare un costruttivo e sensato passo indietro, a tutela del servizio, dei lavoratori e della cittadinanza tutta" concludono.

 

M.C.

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