Filt Cgil, Fit Cisl e Savt Trasporti: 950 lavoratori interessati in Valle d'Aosta
AOSTA. Abbassare da 42 anni e 10 mesi a 41 anni il traguardo da raggiungere per il pensionamento dei lavoratori degli impianti a fune, senza penalizzazioni economiche: a questo obiettivo puntano le organizzazioni sindacali di categoria che sul tema hanno avviato un confronto con la politica.
Filt Cgil, Fit Cisl e Savt Trasporti oggi hanno discusso della questione con i parlamentari valdostani Albert Lanièce e Rudi Marguerettaz ed a loro hanno chiesto di coinvolgere altre realtà di montagna ugualmente interessate all'argomento. Se le richieste dovessero essere accolte - riferiscono Filt Cgil, Fit Cisl e Savt Trasporti - solo in Valle d'Aosta sarebbero circa 950 le persone inserite nella categoria dei lavori gravosi.
"Il confronto è stato proficuo" riferiscono i sindacati al termine dell'incontro con il senatore e il deputato. "Abbiamo condiviso che nelle sedi deputate, in particolare nella Commissione Lavoro di Camera e Senato, vengano ricercate tutte le condizioni possibili affinché i lavoratori degli impianti a fune abbiano il giusto e necessario riconoscimento del lavoro gravoso che compiono" aggiungono.
"Le mansioni svolte ad altitudini elevate e la costante esposizione a condizioni climatiche disagiate, spesso di diversi gradi sotto lo zero, mettono a dura prova il fisico e la salute di quanti operano in questo settore - sottolineano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Savt Trasporti -. È difficile pensare che questa attività si possa svolgere tranquillamente per oltre quarant'anni, come per tanti altri lavori".
Elena Giovinazzo