La Regione rivendica il contributo sugli extra-profitti delle imprese energetiche

Presentato dalla Valle d'Aosta ricorso per l'illegittimità costituzionale del contributo di solidarietà della Legge di bilancio 2023

 

Valle d'Aosta

La Regione autonoma Valle d'Aosta impugna la Legge di bilancio 2023 dello Stato per ottenere il gettito del contributo temporaneo contro gli effetti dei rincari dei prezzi energetici. La Giunta regionale ha deliberato di presentare ricorso alla Corte Costituzionale per ottenere la dichiarazione di illegittimità costituzionale di una parte dell'articolo 1, i commi dal 115 al 119.

Secondo il governo valdostano il testo sugli extra profitti «non reca alcuna clausola di salvaguardia in favore delle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome, ponendosi in aperta violazione della particolare autonomia finanziaria attribuita alla Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste».

L'articolo 1, quello contestato, istituisce il contributo di solidarietà per i rincari dei prezzi dell'energia sotto forma di prelievo temporaneo nell'anno 2023 per i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Il tipo di prelievo previsto dal comma 116 (un'aliquota percentuale al maggior reddito imponibile ai fini Ires prodotto nel 2022 rispetto alla media dei quattro anni precedenti) è considerato di natura «sostanzialmente tributaria» e di conseguenza, secondo l'amministrazione regionale, quello applicato in Valle d'Aosta dovrebbe finire nelle casse della Regione e non in quelle dello Stato.

La normativa attuale «attribuisce alla Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste l'intero gettito dell'imposta sul reddito delle società» e «le modalità di compartecipazione della Regione ai tributi erariali sono disciplinate dalla normativa di attuazione, la quale (...) può essere modificata soltanto seguendo le particolari procedure pattizie di cui all’articolo 48bis dello Statuto speciale».

 

 

C.R.

 

 

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