Possibili prelievi, catture e abbattimenti previo parere dell'Ispra. La Giunta regionale approva la delibera
Il protocollo sperimentale per la gestione del lupo è stato deliberato dalla Giunta regionale della Valle d'Aosta. Attraverso quest'atto è prevista la possibilità, anche a seguito del "declassamento" della specie da particolarmente protetta a protetta da parte dell'Unione europea, di prelevare, catturare ed eventualmente abbattere gli esemplari per questioni di sicurezza.
«Il protocollo rappresenta un ulteriore tassello che stabilisce istruzione operative per permettere di affrontare in modo chiaro la gestione della specie canis lupus» e per «minimizzare e gestire l’insorgenza di situazioni critiche, quali i danni al bestiame e i rischi per la pubblica incolumità», dice Palazzo regionale in una nota. La Valle d’Aosta diventa «la prima a dotarsi di un protocollo lupo» che «fornisce all’Amministrazione regionale gli strumenti necessari per poter agire nel caso di presenza di lupi confidenti (sicurezza pubblica) oppure quando sono presenti impatti sulle attività produttive, in particolare sul settore zootecnico, descrivendo nel dettaglio, in maniera scientifica e con dati oggettivi, quando e come si può intervenire».
Per intervenire sugli esemplari monitorati di lupo servirà il parere dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sulla base del quale il presidente della Regione potrà autorizzare prelievi, catture ed eventuali eliminazioni.
«Il protocollo - dice ancora la Regione - anticipa i possibili scenari futuri della gestione della specie. Un documento che vede l’Assessorato pronto per quanto riguarda una gestione mirata del predatore, in attesa che l’Italia recepisca la modifica approvata da Parlamento e Consiglio Europeo e aggiorni il DPR 357/97, aprendo così alla possibilità di applicare l’art. 19 della legge 157/1992, che consente il controllo della specie».
E.G.