Impegno ai parlamentari in sede di conversione in legge. L'assessore Certan si astiene
AOSTA. Al termine di un lungo confronto sulle vaccinazioni e sul controverso decreto legge del governo, ieri sera il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato una risoluzione che impegna i due parlamentari valdostani ad attivarsi, in sede di conversione in legge del decreto, per alleggerire le conseguenze per i genitori non in regola.
In particolare la risoluzione, presentata in aula dall'assessore alla sanità Luigi Bertschy dopo una sospensione dei lavori e un colloquio con l'opposizione, chiede al senatore Lanièce ed al deputato Marguerettaz di impegnarsi per far "ridurre significativamente le pesanti misure coercitive quali il divieto di accesso alle scuole di ogni ordine e grado e sanzioni, ed eliminare la misura della sospensione della potestà genitoriale e della segnalazione dell'inadempimento alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni" e per sensibilizzare il governo sull'importanza di un'adeguata campagna di informazione e sensibilizzazione.
La proposta è stata approvata con i sì della minoranza, un no del M5s e l'astensione dell'assessore all'Istruzione Certan che voleva una presa di posizione più decisa: la revoca delle misure coercitive.
«Non sono contro i vaccini - ha dichiarato Certan - e ho votato in Giunta il Piano che ampliava l'offerta da quattro a dodici vaccini, ma che rimaneva facoltativo. Però i principi costituzionali degli articoli 32 e 34 devono essere salvaguardati: "La scuola è aperta a tutti", mentre il decreto entra a gamba tesa impedendo questo diritto; nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario, "la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana", ma questo decreto lo impone».
L'assessore ha votato a favore della proposta del Movimento 5 stelle per stralciare e non applicare le misure previste dal decreto e per riportare il numero di vaccinazioni obbligatorie a quelle in vigore prima del decreto legge. Richiesta che l'aula ha respinto con 31 astensioni e due voti a favore.
E.G.